E se vi dicessi che esiste un posto in cui la natura regna sovrana indisturbata senza che l’intrusione dell’uomo spezzi il suo flusso poetico, ci credereste? Un luogo che si trova in Italia, di ben 36.000 ettari, in cui spiritualità, bellezza e armonia convivono in perfetta simbiosi. Vorreste sapere esattamente dove si trova?
Seguitemi allora nella lettura di questo nuovo racconto.
Oggi scopriamo insieme le fiabesche Foreste Casentinesi, in Toscana.
Nel precedente articolo vi avevo già lasciato assaporare alcune bellezze della zona del Casentino. Oggi proseguo il racconto toccando un’altra incredibile struttura che ci ha ospitato Il Borgo I Tre Baroni, incastonato proprio all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi.
Se avete voglia di ritrovare anche voi il piacere di camminare sotto le fronde di alberi secolari, entusiasmarvi percorrendo sentieri di trekking, scoprire storie e leggende riempendovi il cuore di felicità, siete nel posto giusto.
Pronti? Partiamo!
Borgo I Tre Baroni
Prima di deliziarvi con le sorprendenti meraviglie delle Foreste Casentinesi, voglio illustrarvi al meglio l’incantevole struttura il Borgo I Tre Baroni che è stata la nostra seconda tappa durante il bellissimo weekend toscano.
Il resort è estremamente pittoresco in quanto ricalca appieno tutti i tratti di un piccolo borgo abbracciato dal verde predominante delle Foreste Casentinesi, della valle del Casentino. E’ stato amore a prima vista per noi che avevamo proprio intenzione e voglia di soggiornare in un luogo che si discostaste dal traffico della quotidianità, e che sorgesse proprio all’interno del fascinoso silenzio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Costruito dalla Famiglia Baroni, a due passi dai caratteristici borghi di Camaldoli, Poppi e Chiusi della Verna, soggiornare qui al Borgo I Tre Baroni da la possibilità di riprendersi il proprio tempo, ritornare al mondo, quello vero, sollecitando tutti i sensi. Qui c’è il tripudio dei verdi spazi inseriti in una profondissima quiete.
La nostra camera spa – suite è stato il fiore all’occhiello di questo soggiorno. Il suo grande giardino privato, decorato con fiori variopinti e con vista fantastica sulle foreste, ha reso ogni risveglio il più bello di sempre.
La camera divisa da una parete di vetro, ha una zona benessere dotata di una vasca idromassaggio rettangolare con getti di aria e acqua con cromoterapia ed una sauna ad infrarossi dotata anch’essa di cromoterapia. Un perfetto connubio tra relax, bellezza dei dettagli e intimità.
La gustosa colazione, servita sulla terrazza a picco sull’incanto della natura tutta attorno, ci ha fatto riscoprire i sapori tipici del Casentino, grazie anche all’eccezionale allestimento realizzato dalla cucina del ristorante Mater che sorge all’interno del resort. Salumi, formaggi, marmellate di ogni gusto, miele, yogurt artigianali, dolci fatti in casa, cappuccini e ottimi succhi di frutta, ci hanno deliziato palato e cuore!
Ma i magnifici servizi del Borgo I Tre Baroni non finiscono qui. Infatti si possono godere ore di piacevolissimo relax anche nel verde dello spazio della piscina.
Anche qui nulla è stato realizzato a caso: quest’ultima, infatti, con la forma simile ad un laghetto di montagna circondato da sassi, si inserisce perfettamente nell’atmosfera naturale e armoniosa del luogo. Da qui si apprezza la vista più in alto di tutta la proprietà: a sinistra i monti delle Foreste Casentinesi, al centro spicca il Castello di Poppi e a destra il paesino di Moggiona.
Lasciarsi dondolare sulle amache, abbracciati dall’aria fresca della natura con sottofondo solo i nostri sorrisi e la melodia degli uccellini, ammirando il paesaggio magico che avevamo dinnanzi, credo sia stato uno dei momenti che più ci ha rigenerato mente e anima. Soggiornare al resort Borgo I Tre Baroni fa bene al cuore.
Come vi dicevo è in una posizione ottimale per escursioni, passeggiate e avvistamento degli animali tra le Foreste Casentinesi.
Scopriamole adesso insieme!
Foreste Casentinesi
Secondo la leggenda, nel 1012 San Romualdo, monaco benedettino dell’abbazia di Pomposa, si assicurò dall’imperatore Enrico II circa 160 ettari di terra nel fianco toscano. Qui eresse un eremo dando vita all’ordine dei camaldolesi. Gli eredi di Romualdo, ambientalisti, continuano ancora oggi a tramandare tale ordine, evidenziando la simbiosi tra uomo e natura. Ecco perché questi boschi sono i più antichi d’Europa.
Tale spiritualità la si tocca con mano non appena ci si avvicina a queste incantate Foreste, che non danno solo il nome al Parco, ma ne sono il protagonista vivente e silenzioso. E’ necessario quindi prendersi un po’ di tempo, per scoprire questa terra. Magari tornarci più volte. Assaporandola lentamente. E questa è una promessa che ci siamo fatti fin da subito.
Guardando la mappa, viene voglia di esplorare ogni angolo, tanti sono i luoghi e le storie memorabili che si trovano nei 36.000 ettari tra Romagna e Toscana. Eremi leggendari, monasteri immersi nel silenzio, laghi e cascate: questo e molto di più è ciò che offre questo luogo fantastico!
E’ uno dei più giovani tra i 23 parchi nazionali italiani. Istituito nel 1993 è uno scrigno di bellezze, natura, cultura e biodiversità. Basti pensare che nel parco sono state censite innumerevoli specie tra felci, orchidee, coleotteri. Le farfalle, termometro della biodiversità, sono presenti con 845 specie.
Pertanto le Foreste Casentinesi sono un parco da proteggere e preservare. Sono state istituite a questo scopo riserve integrali, tra queste merita una menzione la Riserva integrale di Sasso Fratino, prima riserva integrale d’Italia e dal 1985 insignita del prestigioso Diploma europeo per la conservazione della natura.
La meraviglia di questo Parco sta soprattutto nell’essere, per chi è amante del trekking come noi, un vero e proprio paradiso di escursioni. Infatti con i suoi 600 chilometri conta ben 118 sentieri, e l’accesso al patrimonio delle foreste è davvero per tutti, grazie a due percorsi ad alta accessibilità percorribili anche da non vedenti e disabili.
Il più noto degli itinerari è il Sentiero delle Foreste Sacre, 100 chilometri in sette tappe dal Lago di Ponte di Tredozio a La Verna: la Valle dell’Acquacheta, il Monte Falterona, la Foresta di Campigna. Sono invece 27 le tappe della Alta via dei Parchi che unisce l’intera dorsale del parco tra Emilia, Toscana e Marche.
Passeggiare addentrandosi tra abeti, castagni e immense distese di faggi è stata un’esperienza incredibile che custodiremo nei nostri ricordi più cari. Inoltre qui è possibile ammirare anche l’abete bianco più alto d’Italia con i suoi 52,15 metri di altezza!
Per una tappa di ristoro vi consiglio di fermarvi presso “La Locanda dei Baroni” in zona Camaldoli. Qui potrete gustare una favolosa “schiacciata” (focaccia ripiena) tipica di queste zone, immersi completamente all’interno delle foreste.
Una vera e propria foresta magica dove però non si incontrano folletti e fate, ma solo sterminate faggete e abeti giganteschi. Una natura magnifica che ricorda quanto piccolo è l’uomo e leggendaria e sapiente è la foresta.
Cita Jean Giono nel suo libro “Il Canto del mondo” : ” L’uomo è come il fogliame attraverso il quale bisogna che passi il vento affinché canti.” Una frase emblematica che racchiude nella maniera più chiara tutte le emozioni che abbiamo provato esplorando le Foreste Casentinesi. La vita quotidiana ci allontana da tutti i nostri sensi facendoci diventare passivi dinnanzi alla bellezza del mondo. Amplifichiamoli perdendoci in luoghi affascinanti come questi.
Senza il canto, descritto appunto da Jean Giono, non c’è vita.
Spero come sempre di avervi lasciato emozioni forti, input e voglia di conoscere e visitare questi posti senza eguali.
Noi ci rileggiamo al prossimo racconto.
Scopri altre tips sul Casentino qui.
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