“Respirare Parigi conserva l’anima.”
La mia quinta volta in questa città ma come la prima riesce, non appena ne respiro la sua bellezza, a trascinare via tristezze e nostalgie.
Parigi ha il dono di capirmi come se qualcuno mi dicesse “non sei l’unica a sentire queste emozioni, non sei l’unica a cui il cuore continua a traboccare d’amore.”
Ci sono certi angoli come quelli di Montmartre, ci sono certi colori come quelli dell’alba vista alle spalle dalla Tour Eiffel che solo a ripensarci calmano il cuore.
Ci sono tra i “din e don” delle campane di Notre Dame note di canzoni che mi riconducono ai finali meravigliosi di certe storie d’amore di alcuni film che mi ostino a cercare nella vita reale.
Mi sono accorta che Parigi ha riportato alla luce quella me incredibilmente sognatrice che si era un po’ assopita. Quella me che continua a perdersi, nonostante tutto, ancora nei sorrisi, negli sguardi, nei panorami e nella poesia.
E sapete cosa ho capito? Che non smetterò mai di viaggiare né di sognare. Quando viaggio mi riconosco, quando sogno mi amo un po’ di più.
Ed amarsi a Parigi non risulta assolutamente difficile.
Parigi è ogni anno meta di milioni di turisti da tutto il mondo rapiti dal suo fascino bohémien. Le attrazioni che offre questa meraviglia europea sono tante, ma cosa visitare a Parigi se si ha a disposizione un solo weekend?
Come vi ho anticipato all’inizio, Parigi per me non era nuova, ma ho comunque messo a punto un piccolo itinerario che ci permettesse di immergerci completamente nel clima parigino e in cui fosse possibile scattare foto memorabili, assaporare cibi locali immortalando ricordi da rivivere poi sorridendo.
PARIS è :
P come poesia.
Parigi cattura, sorprende, innamora, affascina, coinvolge così come le rime di una poesia d’amore che ti entrano dentro e non ti lasciano più.
Il nostro weekend, ha avuto inizio in un soleggiato sabato di novembre. La città ci ha accolto luminosa ma con un vento che pizzicava la pelle: i suoi 6 gradi si facevano sentire eccome. Ma nulla ci ha fermate, perché a Parigi d’altronde tutto è poesia.
Victor Hugo autore del romanzo “Notre Dame de Paris” ha avuto terreno fertile per il suo capolavoro grazie alla magnificenza ed eleganza della cattedrale omonima, che sorgeva proprio a pochi minuti dal nostro hotel. Notre Dame un tripudio di guglie, di bellezza, di spiritualità. I milioni di piccioni che si aggiravano attorno ad essa mi hanno ricordato lo spezzone del cartone animato della Disney facendomi sorridere. La cornice poi degli alberi aranciati d’autunno rendeva il tutto immensamente suggestivo!
In tutto il quartiere si respira inoltre un profumo di arte trasmesso dai dipinti dei pittori che lungo la Senna diventano i protagonisti principali dell’incantevole panorama circostante, così come le librerie che costeggiano le strade. Quella più caratteristica, che siamo riuscite anche a visitare al suo interno, è “Shakespeare and company” esattamente a cinque minuti da Notre Dame.
Libri, libri e ancora libri! Fino al soffitto, sugli scaffali, tra le pareti. Una piccola scalinata in legno conduce anche ad un piano soppalcato nel quale ci sono due spazi con divanetti in cui ci si può rilassare leggendo. In un angolo poi è presente una parete ricoperta di post-it lasciati da tutti i visitatori.
A come amore.
A Parigi ho potuto assistere all’alba più bella di tutti i miei 28 anni di vita.
Sveglia alle 5.30 del mattino. Ci siamo preparate, imbottite a dovere per il freddo a cui saremmo andate incontro e lasciato l’hotel alle 7. Alle 7.30 del mattino, infreddolite solo sulla superficie della pelle, ma calde come fuochi dentro al cuore per l’entusiasmo, eravamo a Trocadéro pronte per goderci uno spettacolo che mai ci saremmo aspettate ci avrebbe emozionato così tanto.
Il cielo pian piano che scorrevano i minuti iniziava ad assumere colori sempre più chiari fino a raggiungere quelli pastello di un’alba senza paragoni. La Tour Eiffel appariva nera su uno sfondo immacolato come un dipinto con i carboncini, il silenzio tutto intorno, pochi passanti bisbigliavano alcuni erano esclusivamente fotografi, altri turisti folli come noi.
Abbiamo iniziato a scattare, a fare video, a cogliere il momento perfetto per la foto dell’anno, ma poi d’un tratto ci siamo bloccate. Ferme. In silenzio. E abbiamo osservato quello che la natura ci stava regalando.
Sapete cosa ho fatto? Ho espresso un desiderio alla vista di tutta quella bellezza. Ho ripescato volti, luoghi, parole mai pronunciate, situazioni in sospeso che mi ballano ancora dentro.
Certi spettacoli del mondo sono in grado di cambiarti in pochi minuti. Ho promesso a me stessa dopo quell’alba, dopo quelle emozioni di prendermi cura di me stessa con tutte le premure di cui sono capace.
Con gli occhi ancora un po’ lucidi per l’emozione ci siamo dirette in una caffetteria proprio alle spalle di Trocadéro per rifocillarci e riacquistare un po’ di calore perso.
Un bar parigino “Café du Trocadéro”è stata la nostra tappa, davvero delizioso con vista Tour Eiffel.
Due pan ciok, cappuccini, il quotidiano Le Monde, e la nostra giornata all’insegna delle belle cose può continuare.
R come relax.
Il nostro soggiorno a Parigi è stato reso ancora più perfetto grazie al caloroso e cordiale benvenuto dello staff del nostro hotel Hotel de la Bretonnerie che ci accolto in maniera meravigliosa.
La struttura gode di una comodissima e centralissima posizione nel centro di Pompidou e a soli cinque minuti a piedi dalla più bella cattedrale parigina Notre Dame.
La nostra camera era una junior suite dotata di ogni comfort. Due spazi facevano da padrone alla nostra camera: un primo lato notte con scrivania, poltrona, armadi con specchio, TV, un delizioso letto a baldacchino e un balconcino che affacciava sul tipico panorama parigino. Per chi ha seguito le mie storie su Instagram @veryblond avrà vissuto appieno il mio room tour (potete ancora farlo se ve lo siete perso nelle storie in evidenza che trovate sul mio profilo con il nome PARIS ). L’altro lato della suite era invece costituito da un letto a mo’ divanetto, frigo bar dotato dei più disparati alimenti e bevande: dal vino allo champagne, dall’acqua alle bibite analcoliche. Il bagno spazioso dotato di due lavandini, pezzo forte una mega vasca idromassaggio!
L’arredamento richiamava in toni colori e stile quello tipico francese barocco aristocratico tanto che ci ha subito catturate e immerse nello spirito parigino di altri tempi.
La colazione ricca, gustosa e ben curata. Servita nella sala al piano terra in un luogo davvero caratteristico. Simile ad una grotta ci ha permesso di lasciarci indietro nel tempo, e come principesse di un castello, abbiamo inaugurato il nostro secondo giorno come in una fiaba.
I come imponenza.
Parigi è imponenza, maestosità.
L’Arc de Triomphe ne è l’esempio emblematico. La sua grandezza ammalia e incanta, basta pensare che fu voluto da Napoleone Bonaparte per capirne l’importanza che ne ricopre.
Con la mia amica non abbiamo avuto il tempo necessario per godere della vista, una volta saliti fin su, che regala su tutta Parigi. Ma in un mio viaggio precedente ebbi questa fortuna e vi consiglio vivamente di farlo. E’ uno dei tanti panorami che la città offre da non perdere! Farlo all’ora del tramonto poi acquisisce quel valore aggiunto che non guasta!
L’Arc de Triomphe inoltre è posizionato all’inizio degli Champs-Elysèès, la via più elegante di shopping di Parigi. Louis Vuitton, Tiffany and Co, Laduree e tanti altri negozi ne fanno il lusso più sfrenato di una delle vie più famose al mondo!
Ma la grandezza la ritroviamo anche in uno dei più bei musei di Parigi: il Louvre. La piramide di vetro, con le fontane che ne fanno da cornice è ciò che subito risalta agli occhi. Un’architettura dai lineamenti quasi contemporanei che oggi assieme alla Tour Eiffel è uno dei simboli più caratteristici della capitale francese. Consiglio la visita anche ai meno appassionati. Passeggiare tra le meraviglie custodite di quest’ultimo sarà un vero arricchimento per lo spirito.
A pochi passi dal museo Louvre ci siamo soffermate in un luogo che avevo sempre voglia di vedere ma nei miei viaggi a Parigi non riuscivo mai a fare. Le colonne di Daniel Buren al Palais Royal. Queste colonne a strisce bianche e nere di diverse altezze creano un gioco architettonico che incuriosisce. E pensare che quando furono costruite nel 1985 fecero sorgere molte polemiche poiché in contrasto con l’architettura del palazzo, contrasto a mio parere che in realtà crea un connubio inaspettato e affascinante.
La zona che circonda poi il Palais Royal è molto elegante e costellata di numerosi bar ideali per bere cioccolata calda o un buon tè accompagnato da deliziosi macarons.
S come sogno.
E dove posso sognare se non a Parigi?
Cosi come insegnano i film “Il favoloso mondo di Amélie” o ” Midnight in Paris” ci sono stradine, angoli, scorci di Parigi che lasciano sfogo ai sogni, ai desideri e alla magia.
Il quartiere di Montmartre è per eccellenza il quartiere che più ci permette di sognare poiché è il ventre dell’arte parigina. Ospita pittori che fanno a gara per poter dipingere un tuo ritratto, ed è covo di musicisti e poeti. Un tempo terra di grandi come Delacroix, Van Gogh, Picasso oggi è animata a tutte le ore da centinaia di turisti. Il vero fascino di questa collina lo si vive percorrendo tutte le viuzze, una volta scesi alla metro di Anvers, ricche di negozietti e storici caffè. Il fulcro di questa zona è sicuramente la Basilica del Sacro Cuore. Quest’ultima misteriosa e incredibilmente bianca, è piena di segreti; si racconta infatti che al suo interno sia custodito il cuore di Gesù. Qui si può assistere ad un’altra vista della città mozzafiato, riscaldarsi con un buon vin brulé e godere di uno spettacolo senza eguali: un giovane artista sospeso nell’aria che si esibisce con pazzesche acrobazie ogni domenica mattina.
Ma Montmartre è anche “Il muro dei ti amo”. In un cortile nei pressi proprio del Sacro Cuore c’è questo muro completamente blu ricoperto di ti amo in tutte le lingue del mondo. Un’esplosione di amore e affetto percepibile a tatto.
Ma meravigliarsi con gli occhi di un bambino è incredibilmente facile soprattutto in questo periodo pre-natalizio alla Galeries La fayette. All’entrata un gigantesco albero di Natale sospeso, ricoperto di palline colorate e luci luminose che danzano al suon della musica dello Schiaccianoci, fa da scenografia a questa imponente struttura che da sempre attira milioni di visitatori.
Sognare ad occhi aperti a Parigi si può!
Soprattutto se la tua ultima sera si completa con lo sfarfallio delle luci che a intermittenza si illuminano sulla Tour Eiffel: afferrare le stelle con uno sguardo in punta di piedi. Un colpo al cuore senza eguali!
Questa è stata la mia Parigi novembre 2018.
Il mio consiglio?
Viaggiate sempre, come se il mondo fosse un po’ vostro.
E adesso quale sarà la prossima meta?
Vuoi visitare anche altre città magiche europee? Clicca QUI e scopri di più.
Vi ricordo che mi trovate anche sul profilo Instagram @veryblond .
6 Responses
Daniela
28 . 11 . 2018Adoro adoro adoroooo!!!❤️
Veronica D'Onofrio
28 . 11 . 2018Dany <3 <3 <3
Graziella
29 . 11 . 2018Questo post mi verra’ molto molto utile nei prossimi mesi – e non aggiungo altro 😛
(Poi ti spiego!)
Bravissima come sempre <3
Veronica D'Onofrio
30 . 11 . 2018Mi fa tantissimo piacere 😀 Certo voglio sapere tutto adesso 🙂 Grazie tantissimo tesoro! :*
Giuseppe
03 . 12 . 2018“Non riesco mai a decidere se Parigi sia più bella di giorno o di notte” (Midnight in Paris) Complimenti per come hai descritto questa magnifica città ❤
Veronica D'Onofrio
04 . 12 . 2018E’ verissima la citazione del film! Ha un romanticismo e una bellezza sia di giorno che di notte da far restare allo stesso modo senza parole!
Grazie mille Giuseppe sempre tanto gentile! :*