Il Trentino Alto Adige è il paradiso per escursionisti e amanti delle avventure in alta quota.
Come promesso nella prima parte del racconto (che trovate qui sul mio blog), oggi vi illustrerò, per l’appunto, la seconda parte del viaggio dedicato alla singolare bellezza della Val di Fassa. La esploreremo tramite due fantastiche esperienze di trekking fatte rispettivamente al Rifugio San Nicolò ( 2340 m) e a quelli Vajolet e Preuss ( 2248 m).
Indossate tutto l’equipaggiamento necessario e seguitemi in questa nuova avventura straordinaria.
Val di Fassa
La Val di Fassa si trova nel cuore delle Dolomiti e si snoda tra le località di Moena e Canazei. E’ una delle valli più note e frequentate del Trentino Alto Adige, grazie alla ricchezza di percorsi ed escursioni ed ai numerosi impianti di risalita che la collegano con le cime vicine. D’estate è il luogo privilegiato per il trekking in quota da rifugio a rifugio, dei tour in bicicletta e delle passeggiate nel fondovalle; d’inverno è una delle capitali dello scii internazionale con oltre 200 km di piste. Oltre a ciò incantevoli sono anche i suoi borghi pittoreschi e storici tanto da conservare una tradizione molto particolare: vi accorgerete subito, ad esempio, che qui si parla la lingua ladina e gli abitanti sono molto legati a questa cultura.
Soggiornare in Val di Fassa soddisfa le aspettative di chiunque cerchi una vacanza attiva e a stretto contatto con la natura.
Diversi gruppi dolomitici del luogo sono iscritti nella lista Patrimonio dell’Umanità: il Catinaccio con le Torri del Vajolet, il Latemar, la Marmolada.
Scopriamo insieme due escursioni imperdibili da fare in questa valle incantata.
Rifugio San Nicolò
- Località: Sauch – Mezzaselva
- Partenza: parcheggio Sauch
- Quota massima raggiunta: 2340 m.s.l.m.
- Tempo di percorrenza: 5 ore totali
- Difficoltà: medio – difficile
Rifugio San Nicolò.
L’escursione ha come punto di partenza il parcheggio Sauch. Da qui per cominciare la passeggiata di trekking (poiché la strada è chiusa all’accesso delle auto) è necessario servirsi del bus navetta (costo biglietto 6 euro) che in 10 minuti conduce sino in località Sauch – Mezzaselva da dove inizia effettivamente il sentiero per il Rifugio San Nicolò.
Già da qui il panorama che ci abbraccia è incantevole: di fronte a noi l’anfiteatro dei Monzoni con il gigantesco Col Ombert che primeggia sull’intera verdeggiante vallata.
Si costeggeranno tantissimi fienili, casette colorate e botteghe di artigiani, una scenografia tanto bucolica che da l’impressione di essere stati catapultati in una fiaba.
Percorrendo questa strada si giungerà alla Baita Ciampiè (1826 m). Da questo punto inizia il sentiero sterrato che snodandosi in un fresco boschetto tra pascoli e radure condurrà alla magica Baita delle Cascate (2011 m).
Baita delle Cascate.
Non potrete mai scordare lo scenario che si aprirà davanti ai vostri occhi. In un’amena conca, sotto una montagna d’argento, sgorgano tante piccole cascate d’acqua purissima. Qui nasce il Rio San Nicolò e a pochi passi, adagiata al sole, nel verde di un prato, sorge la Baita delle Cascate!
Da questa baita seguendo il sentiero 608, che s’inoltra nel bosco, si inizierà il percorso più arduo e intenso della passeggiata. La via inizierà ad arrampicarsi per il costone della montagna, tutta in salita, ripida e a tornanti.
Il dislivello da superare è di circa 300 metri: tra un zig zag e l’altro, la quota aumenterà e piano piano il tratto da superare diverrà sempre meno.
Il bosco passo dopo passo inizierà a diradarsi fino a fare spazio ad un tratto in mezzo a prati lussureggianti. Il colpo d’occhio qui sui Monzoni sarà spettacolare, siamo in località Pociace ( 2260 m).
Passo San Nicolò.
Scavallando la Cima Pre de Contrin (2365 m) ci ritroveremo da una parte tutta la Valle San Nicolò, mentre dall’altra il nostro sguardo potrà spaziare sulla Val Contrin e ammirare anche la Marmolada.
Rifugio San Nicolò.
Da questo punto una leggera discesa condurrà finalmente alla meta: Rifugio Passo San Nicolò ( 2340 m) che sorge poco oltre l’omonimo passo e si trova ai piedi dell’appuntita montagna Col Ombert. Tutt’intorno qui il paesaggio è mozzafiato: il Sella, le estreme propaggini della Marmolada col Gran Vernel e i Monzoni. Davvero uno spettacolo senza paragoni!
Rifugio San Nicolò.
Immancabile una sosta presso il Rifugio. Dopo l’acquisto della spilletta da collezione ci siamo allietati tra ottimi canederli e un bel piatto di uovo e speck, il tutto godendosi una vista magnifica.
Un tripudio di emozioni, soddisfazioni, entusiasmo e gioia che solo queste passeggiate sanno donare.
Rifugio Vajolet e Preuss
- Località: Val di Fassa
- Partenza: Rifugio Gardeccia
- Quota massima raggiunta: 2248 m.s.l.m.
- Tempo di percorrenza: 5 ore totali
- Difficoltà: medio – difficile
Rifugio Vajolet.
La partenza per questa entusiasmante escursione è dal Rifugio Gardeccia (1950 m), luogo raggiunto tramite una passeggiata da Pian Pecei lungo il Sentiero delle Leggende.
Dai grandi pratoni rigogliosi del Rifugio Gardeccia inizia la vera ascesa che ci condurrà in uno dei posti più famosi delle Dolomiti, base di partenza per altri incredibili trekking nel Gruppo del Catinaccio.
Rifugio Gardeccia.
La salita fin da subito è abbastanza ripida e impegnativa, la quale consente però di superare in rapidità un dislivello di 60/70 metri. Da qui lo sguardo si incanterà dinnanzi ad un paesaggio sorprendente, quasi lunare, con le montagne tutte attorno che capeggiano dall’alto.
Rifugio Vajolet e Preuss.
Dopo questo tratto incantato si ritornerà a passeggiare sempre in salita fino all’agognata meta, che fa capolino dallo sperone roccioso dove è posto. Da qui la mulattiera inizia a inerpicarsi. Tanta fatica per arrivare però a godere di uno spettacolo stupefacente!
Rifugio Vajolet e Preuss.
Superato infatti il bivio con il sentiero 541 (poi 550), si giunge alla meta! Sorgono su questo roccioso pianoro, che sembra un terrazzo creato apposta per farci ammirare la bellezza del mondo, il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss (2243 m).
Questi Rifugi, mimetici posti sui loro trespoli, sono i veri guardiani di questi luoghi.
Rifugio Vajolet e Preuss.
Il paesaggio è da sogno: un’arena rocciosa di grande imponenza ci circonda da ogni angolatura.
E cosa fai non ti fermi per una sosta? Ovviamente si. Non perdetevi qui le torte fatta in casa, in questi rifugi sono delle vere prelibatezze! Il panorama sulle cime del Catinaccio saprà aggiungere quel tocco in più ad ogni pietanza!
Rifugio Vajolet e Preuss.
Tanto sudore e tanta fatica per rimettersi al mondo in luoghi senza tempo.
La filosofia del trekking sta proprio in questa “fatica sana”. Raggiungere un obiettivo, una meta con le proprie gambe, con la propria grinta, con la propria energia dall’inizio fino alla fine. Quando qualcosa la si guadagna con il proprio sudore vale cento volte di più. Un po’ come è la vita. Non trovate?
Ci tengo inoltre a sottolineare anche qui (lo faccio sempre anche sul mio canale
Instagram) di non sottovalutare mai i sentieri di trekking! Siate prudenti, informati prima di partire e soprattutto indossate sempre un abbigliamento adeguato, in particolare scarpe specifiche per il trekking. La vostra salute conta più di tutto, non dimenticatelo mai!
Dove soggiornare?
Ma dove soggiornare nella Val di Fassa? L’X Alp Hotel è sicuramente la location ideale per trascorrere dei giorni magnifici in questa valle dalle mille meraviglie!
X Alp Hotel.
La struttura trasmette pace, tranquillità e tanta bellezza che coccola mente e corpo. Un ottimo antidoto per staccare dal caos della vita di tutti i giorni. Oltre ad essere collocato in una posizione fantastica per poter godere di ogni esperienza outdoor, come le escursioni di trekking che vi ho illustrato prima, offre anche tanti servizi ai propri clienti.
Il benessere è la parola chiave dell’X Alp Hotel che è partito dalla nostra luminosa camera con terrazzino privato vista Dolomiti. Il tutto arricchito dal grande giardino che circonda l’hotel, spazio ideale per trascorrere ore di piacevole relax.
X Alp Hotel.
Ma in montagna dopo aver messo alla prova i muscoli, c’è bisogno anche di regalarsi momenti di pausa e ricarica di energie. Qui all’X Alp Hotel questa esigenza viene perfettamente colmata grazie all’incantevole centro wellness (con spa, sauna e bagno turco) e alla jacuzzi all’aperto con posto in prima fila per lo spettacolo delle Dolomiti.
X Alp Hotel.
Ma non è finita qui. Per ritemprarsi al 100% la struttura dispone anche di un’incredibile piscina all’aperto, che sembra un laghetto di montagna, e di una grande sauna che incorniciano l’incantevole giardino con vista sulle Dolomiti. Cosa chiedere di più?
X Alp Hotel.
Una nota di prestigio va fatta assolutamente anche per le gustosissime colazioni e cene servite nella grande sala dell’hotel. Ogni mattina un buffet ricco di numerosi prodotti di qualità tra torte fatte in casa, croissant, succhi di frutta, affettati, pane, marmellate, yogurt di malga, pancakes e waffle dipingeva di colori e sapori il buongiorno. Così come le prelibatissime cene, dall’antipasto fino al dolce, che sono state un tripudio di bontà e squisitezze. La gentilezza e professionalità di tutto lo staff (in particolare di Roberto che salutiamo affettuosamente) hanno dato quel quid in più all’intero soggiorno rendendolo memorabile.
Termina con questo ultimo stralcio di bellezza il mio racconto su questo magico viaggio fatto quest’estate tra i paesaggi montani della nostra bella Italia. Un ritorno in una terra che non smette mai di sorprendermi e che spero che tramite le mie foto, i miei video e le mie parole abbia fatto sognare un po’ anche voi.
Esperienze come queste in cui l’elemento predominante è la natura regalano un’energia indescrivibile.
E’ da qui che si impara a capire che la raffinatezza, la felicità e la serenità delle cose si nasconde in ogni fibra della natura.
Grazie ad ognuno di questi luoghi e a tutte le persone che abbiamo incrociato e conosciuto per aver reso questa nuova avventura davvero speciale.
Noi ci rileggiamo presto.
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