Uno dei buoni propositi, in cima alla lista, per il nuovo anno è quello di continuare ad esplorare con escursioni avvincenti il mondo intero. Ed infatti, oggi, inauguriamo insieme il 2023 scoprendo con trekking sensazionali alcuni luoghi meravigliosi del Cilento, in Campania. Inizieremo con il Sentiero della Primula che sorge a Capo Palinuro. Ci emozioneremo poi sulla spiaggia, ammirando al tramonto l’Arco naturale di Palinuro. Ed infine tra grotte e cascate visiteremo l’Oasi WWF Grotte del Bussento.
Pronti a vivere un sogno ad occhi aperti?
Il Sentiero della Primula
- Punto di partenza percorso: rotonda di ingresso a Palinuro; discesa a mare a sinistra del Chiosco Turistico (molo dei Francesi ex Club Med)
- Dislivello percorso : 400 m in salita, 410 m in discesa
- Difficoltà percorso: medio
- Lunghezza percorso: circa 12 km a/r
- Durata: 4 ore circa
- Tipo di percorso: Segnaletica CAI bianco – rosso
Il sentiero porta questo nome grazie al simbolo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ovvero la “Primula Palinuro” o “Primula Palinuri”. La Primula Palinuro è una pianta peculiare delle falesie di Capo Palinuro ed è definita un paleo-endemismo, ossia una pianta risalente a circa due milioni e mezzo di anni fa, una sorta di “fossile vivente”.
Fioriscono da febbraio ad aprile e questo luogo ne accoglie il maggior numero. Inoltre la Primula di Palinuro è inserita nelle liste delle specie a rischio di estinzione. Un gioiello da preservare e curare con attenzione!
Questa escursione è stata sorprendente anche perché lungo il tragitto abbiamo potuto scorgere e visitare torri saracene, fortini, spiagge, boschi e fiumi, ma anche aree archeologiche che raccontano dalla preistoria alla storia quel che era Palinuro.
Il Sentiero della Primula permette quindi di conoscere, facendo trekking, uno dei posti più belli del Cilento, Capo Palinuro. Infatti, partendo da qui si percorre la foce del fiume Mingardo, fino a sbucare a Cala Ficocella, al centro del paese di Palinuro.
Abbiamo iniziato la nostra escursione sulla spiaggia di Palinuro prendendo il sentiero a sinistra al fianco della fontana di acqua potabile. Il percorso prende quota lentamente con una splendida visuale sul porto di Palinuro e su tutta la macchia mediterranea.
La prima fortificazione che ci è venuta incontro è un fortino risalente ai primi anni dell’800 che capeggia sul mare dall’omonima “punta del fortino”. Questa posizione difensiva permetteva di controllare da un lato l’insenatura del porto, e dall’altro la costa che si estende a sud di Palinuro. Il panorama incanta ed è possibile affacciarsi vedendo nettamente la Grotta Azzurra.
Continuiamo a salire, tra stupore e meraviglie, accompagnati dal canto dei gabbiani, dal profumo del mirto selvatico e dal muggire delle mucche, fino ad incontrare la strada che collega il centro abitato di Palinuro al Faro che spicca proprio sulla parte più alta del promontorio. Il Faro ha una storia alle spalle, era infatti uno dei più importanti e tecnologicamente avanzati d’Italia, oltre che quello collocato ad una quota più elevata rispetto ai suoi omologhi italiani.
Dal lato opposto del Faro un’altra vista stupefacente ci ha riempito occhi e anima dei colori incredibili del mare che virano dal blu cobalto al verde smeraldo ammirata da Punta Quaglia.
Da questo punto in poi mancheranno pochi chilometri alla fine del percorso. Una strada asfaltata porterà all’ingresso del paese. Il punto d’arrivo, infine, sarà Cala Ficocella e il museo del paese Antiquarium situato a ridosso della scogliera.
Attraverso il contatto con la natura si ritrova il proprio equilibrio ed il proprio benessere mentale e fisico. Passeggiando presso questo sentiero tale armonia vi verrà donata a 360 gradi. Provare per credere!
Arco naturale
Il nostro passeggiare ci ha condotto poi sulla spiaggia di Palinuro per vivere un momento davvero speciale e romantico dinnanzi all’Arco naturale. Quest’ultimo si trova a pochi passi dalla foce del fiume Mingardo, ed è una delle meraviglie del Cilento.
Da sempre ammirato e fotografato, si presenta come un vero e proprio atrio sulla lingua di sabbia fine e dorata che si affaccia sul Mar Tirreno.
C’è comunque da fare molta attenzione in quanto tutto il costone roccioso è stato messo in sicurezza per evitare cadute accidentali di rocce.
Dalla spiaggia è possibile ammirare anche lo scoglio del Coniglio, così chiamato proprio per la sua forma, che ricorda appunto quella di un coniglio placidamente accoccolato.
Ci siamo trovati nel momento giusto al posto giusto per poter restare ammaliati dalla luce vivida del sole, che nel suo tuffarsi nel mare, si ritrovava perfettamente all’interno dell’anello dell’arco così da ricreare un gioco di luci estremamente incantevole.
Un luogo magico, che lascia increduli e al contempo estasiati, che possiede una consistenza quasi inafferrabile tipica dei sogni.
Oasi WWF Grotte del Bussento
Nell’antico borgo di Morigerati, arroccato su un promontorio a 268 metri sul livello del mare, c’è la possibilità di vivere un’esperienza fantastica nell’Oasi WWF Grotte del Bussento.
Per noi è stata la prima volta qui e, tra incanto ed emozioni, ci siamo goduti una passeggiata davvero sensazionale che custodiremo nel cuore.
Sembrava di essere stati teletrasportati in un film di Indiana Jones tra grotte, cascate, mulini e scenari da fiaba incorniciati da spazi ricoperti interamente da muschi e licheni.
L’Oasi WWF di Morigerati è un tripudio di bellezza. Sorge nell’entroterra del Golfo di Policastro, territorio carsico, dominato da gole, doline, condotti ipogei e grotte. La pioggia penetra nelle rocce calcaree e modella il paesaggio creando un grande spettacolo della natura.
Un viaggio meraviglioso che stupisce lasciando ricordi indelebili!
L’Oasi è stata creata dal WWF Italia nel 1995. Il luogo è visitabile tramite un sentiero di trekking non molto impegnativo di tre chilometri totali tra andata e ritorno con un dislivello di 130 metri.
La prima tappa di questa incredibile avventura è la Grotta del Bussento dove troviamo la Risorgenza del fiume omonimo. Qui ritorna in superficie dopo essere sprofondato sottoterra nell’Inghiottitoio del Bussento nelle vicinanze di Caselle in Pittari. Accedendo alla Grotta tramite un portale enorme alto 320 metri e largo 10 metri si ammira una bellezza unica.
Catapultati in un luogo surreale le emozioni che ci hanno pervaso sono state infinite. Il percorso attrezzato sui gradoni delle pareti laterali conduce fino ad un ponte di legno consentendo di affacciarsi su un ramo fossile della grotta.
Sulla volta, invece, si possono scorgere concrezioni calciche e bianche e colate cristalline.
La grotta di Morigerati è una vera e propria oasi in cui si contemplano la potenza e la bellezza della natura. Un luogo che merita rispetto e numerosissime visite.
Da qui si procede verso un’altra bellissima tappa del sentiero ossia la Stazione del muschio, la più importante dell’Italia meridionale, che si raggiunge costeggiando sorgenti, cascate, rapide e pozze.
Salici e ontani ricoperti di folto muschio e licheni regalano un paesaggio incantato che si ammira in silenzio, tra i profumi delle felci e delle cortecce, in un microclima più fresco rispetto a quello delle zone precedenti.
Conclusione di questo percorso magico è la sosta all’antico Mulino raggiunto dopo ponti suggestivi di legno che scavalcano sorgenti e cascatelle.
Qui sembra di compiere un salto nel passato. Un vecchio mulino ad acqua sovrasta sulla scenografia. Quest’ultimo è rimasto in funzione fino agli anni ’60, dove gli abitanti di Morigerati venivano a macinare il proprio grano.
La giornata si è conclusa infine nel migliore dei modi pranzando nel ristorante Al Castello posizionato nel centro del borgo di Morigerati. Tra un buon bicchiere di vino locale e delle squisitissime tagliatelle con salsiccia e funghi abbiamo lasciato questo luogo con sensazioni positive e piacevolissime.
Una passeggiata che ci ha colpito tantissimo e che consiglio a tutti di fare. L’Oasi è aperta tutto l’anno al costo d’ingresso di 5 euro.
Ho deciso di dedicare il primo articolo del nuovo anno con questa immersione nella natura più viva. Il cambiamento climatico sta, anno dopo anno, distruggendo questo tesoro inestimabile per tutti gli esseri viventi. Il nostro dovere e compito è quello di continuare ad imparare a proteggerla, amandola, stimolandoci sempre di più ad una continua evoluzione.
Buon 2023, con l’augurio di apprendere dalla natura stessa l’insegnamento più prezioso: richiamarci alla modestia che invita alla contemplazione e pace riportandoci così alla nostra stessa origine.
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Ci rileggiamo alla prossima avventura.
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