Rendere ogni giorno poesia è questo il dovere di ognuno di noi. Avere l’abitudine ogni mattina di spiare l’arrivo della luce del sole sorseggiando un caffè, baciando la persona che amiamo, cogliendo la fortuna di esistere.
Risvegliarsi con la natura intorno, che rianima, che ci fa gioire, capendo che questo, niente più di questo rappresenta la felicità.
Il mio risveglio felice oggi per voi è di condurvi, con me, in un altro percorso di trekking dai colori blu cobalto.
Dove?
Presso il sentiero di Punta Campanella e Monte San Costanzo, in Costiera Amalfitana.
Sentiero di Punta Campanella e monte San Costanzo.
Qui è il punto dove si incrociano le due costiere più belle del mondo. In questo punto mare e cielo si confondono.
Qui è dove le uniche sensazioni che proverete saranno quelle di estasi e pace. Qui è proprio dove vi porterò!
Ma prima di incamminarci, ci tenevo a ricordarvi che la Costiera Amalfitana è terra anche che si muove tra miti e leggende, ed ancora oggi se ne può udire l’eco. Attorno, in particolar modo, al nome di Punta Campanella c’è una storia magica che la descrive.
La conoscete?
Storia e leggenda di Punta Campanella
Il culto alla dea Atena e della dea Minerva è storicamente attestato in tutta l’area. La leggenda racconta che il tempio fu fatto erigere sulla punta estrema della Costa da Ulisse, per ringraziare la dea che aveva protetto il suo viaggio salvandolo dalle Sirene. Lungo il costone roccioso, al livello del mare, è stata ritrovata una scritta in osco (un’antica lingua italica risalente a prima dei romani) che indicava alle navi il punto in cui approdare per lasciare offerte alla dea.
Nel 1300 poi, fu costruita una delle torri saracene utilizzate per avvistare le navi dei pirati: qui, secondo un’altra leggenda, proprio una nave dei pirati saraceni fece cadere in mare la campana che era stata trafugata alla basilica di Sant’Antonino a Sorrento. Da allora si tramanda che ogni 14 febbraio (festa del santo patrono di Sorrento) la campana ritorni a suonare, come per magia, sul fondo del mare. Ecco perché il nome di “Punta Campanella”.
Punta Campanella.
Il sentiero di Punta Campanella e Monte San Costanzo
Informazioni importanti per il sentiero:
- L’accesso è da Termini, borgo di Massa Lubrense (Costiera Amalfitana)
- Dislivello 450 m.s.l.m.
- Distanza 12 km
- Difficoltà media
- Durata percorso 5 ore
- La segnaletica da seguire è bianco rosso
Mappa sentiero da Punta Campanella a monte San Costanzo.
Da Termini a Punta Campanella
Questa escursione, ideata come un percorso ad anello, consente l’attraversamento della parte estrema della Penisola Sorrentina, una zona storicamente importante e rimasta ancora oggi quasi miracolosamente selvaggia.
Il sentiero parte da Termini, frazione di Massa Lubrense. Raggiunta piazza Santa Croce, vi è una comoda area parcheggio dove poter lasciare la propria auto, con una splendida vista su Capri, che sarà anticipo di ciò che vi attenderà durante tutto il tragitto.
Punta Campanella.
La prima parte è in discesa percorrendo la mulattiera greco romana, ossia l’antica via Minerva. Seguendo questa strada il paesaggio che vi abbraccerà sarà incantevole: Capri con una vista quasi in 3D vi accompagnerà passo dopo passo in questa escursione dai toni e profumi leggendari.
Così come gli scorci degli orti e dei verdi uliveti a destra, e a sinistra il Monte San Costanzo che si mostrerà con tutta la sua incontaminata e spoglia roccia, lasciando intuire il significato del suo antico nome di “Monte Canuto”.
Il tragitto, a passo veloce e spedito, procede incontrando a metà strada la Torre di Fossa Papa, dall’alto della sua elegante maestosità, insieme alla meravigliosa Cala di Mitigliano.
Da questo punto in poi lo sguardo si apre sulla spettacolarità del panorama che fa capolino sul “Promontorium Minervae”. Qui spicca la torre in tufo grigio di Punta Campanella luogo in cui nell’antichità sorgeva il tempio di Atena. Il Promontorio Ateneo, così come lo chiamavano i greci, ha ospitato, nel corso dei secoli, templi e stazioni di commercio, opere difensive e ville patrizie. Oggi, però, non resta quasi nulla di queste opere.
Punta Campanella.
Nei pressi della torre c’è un’antica scalinata che conduce fino alla grotta delle Sirene.
Le onde che si infrangono sulle rocce, i riflessi del sole che lambiscono la superficie del mare, e la veduta di interminabile bellezza che si osserva, contribuiscono ad incrementare quell’aura mistica già pullulante di leggende.
In questo luogo immerso in un’atmosfera così magica decidiamo di soffermarci per uno spuntino, per ricominciare, poco dopo, la nostra entusiasmante passeggiata carichi ed energici.
Punta Campanella.
Da Punta Campanella al monte San Costanzo e alla chiesa di San Costanzo
Da questo punto in poi, inizia il tratto in salita, quello più impegnativo (non dimenticate pertanto di indossare scarpe da trekking adatte e non con suola liscia!) che ci condurrà sul Monte San Costanzo a 486 metri s.l.m.
Dalla cima del monte il panorama si apre a 360 gradi su tutto il paesaggio, che comprende: il territorio di Massa Lubrense, dal golfo di Napoli a quello di Salerno, con l’imponente Vesuvio, le isole di Capri, Ischia e Procida e la Baia di Ieranto. Uno spettacolo senza eguali. Tra sussulti di emozioni e occhi pieni di meraviglia la stanchezza passa in ultimo piano. Quello che stavamo vivendo era degno di contemplazione e silenzio.
Monte San Costanzo.
Arrivati al punto più alto a 469 m.s.l.m. , dove sorge una grossa antenna di controllo per il traffico aereo, sarete letteralmente “sulla cima del mondo”. Siamo a questo punto in uno scenario estremamente selvaggio e suggestivo, ad ospitarvi sarà una montagna con le sue rocce appuntite bruciate dal sole e dal mare; sembra che il tempo non sia mai passato.
Davanti a noi l’isola di Capri, che galleggia come una gigantesca nave sul mare, affascina ammaliando. Vi consiglio di restare qui durante il calar del sole poiché lo scenario sarà meraviglioso. Minuto dopo minuto il sole diventerà sempre più poesia e con i suoi colori accesi e vivi vi regalerà attimi da custodire gelosamente nei vostri ricordi più belli. Momenti di puro romanticismo e infinita bellezza.
Monte San Costanzo.
La cosa affascinante è che il tramonto vi darà l’arrivederci, passo dopo passo, e sulla strada di ritorno sarà inevitabile continuare a guardarsi indietro per ammirare Capri e i colori del cielo che mutano in una scintillante danza di sfumature dorate.
Monte San Costanzo.
Da qui degna di visita è anche la cappella di San Costanzo, sita proprio sulla cima minore del monte. Dalla sommità del monte si vede tutto il golfo di Napoli e di Salerno, gli isolotti dei Galli, fino alla zona di protezione integrale dell’isolotto di Vetara.
Una perfetta conclusione di questa emozionante escursione: i toni rosso fuoco del cielo che coloravano Capri da una parte, e dall’altra le sfumature rosee che invece incorniciavano il Vesuvio, hanno reso tutto l’ambiente un dipinto.
Da questo punto in poi, avendoci raggiunto il buio, abbiamo deciso di ritornare indietro percorrendo la strada asfaltata, che dopo una ventina di minuti a piedi, ci ha ricondotto al punto di partenza, ossia a Termini.
Chiesa di San Costanzo.
Esiste una frase del poeta Luis Cernuda sul mare che recita così: “Il mare bello come il suo nome”.
È esattamente quello che ho provato per l’ennesima volta di fronte al mare. Quello che provo ogni volta osservandolo (fortunata a viverci vicino), immergendomici dentro, non solo tuffandomici, ma anche semplicemente con lo sguardo.
Bellezza.
La sua sconfinata bellezza ti si incastra nell’anima regalandoti felicità e libertà.
Perché il mare è questo che fa: ti connette a tutto direttamente col cuore.
Percorrere questo sentiero circondati sempre da esso, credetemi, sarà un toccasana talmente tanto grande da spingervi a non voler più andar via.
Non ci credete? Vi invito allora a provare questa escursione!
Sentiero di Punta Campanella e monte San Costanzo.
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Alla prossima avventura.
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