Quando viaggio mi innamoro dei palazzi, dei cieli, dei tramonti, delle pietre, delle stelle, del vento, di tutte quelle cose che percepisco come un presentimento d’amore.
L’amore per me questo è.
Come ben sapete, ogni estate con la mia famiglia è di consueto organizzare viaggi on the road.
Anche quest’ultimo, forse più inaspettatamente di quelli precedenti, siamo riusciti, seppur in tempi brevi, a partire verso nuove mete che ci hanno sorpreso e fatto innamorare.
Il nostro road trip ha solcato per più di 2000 km il verde selvaggio delle cascate di Krka, i colori rosso fuoco dei tramonti di Zara, sterzando poi verso la magia della Bosnia.
Da Trogir, Sebenico, Spalato fino a Dubrovnik il nostro percorso ha serpeggiato verso le coste dei Balcani lasciandoci scoprire destinazioni senza eguali. Tappe sufficienti per immergersi in diamanti nascosti, riuscendo ad instaurare così un legame profondo con questi paesi dalle mille e più meraviglie!
15 agosto partenza da Napoli, prima tappa Trieste, e tra risate, chiacchiere e momenti di delirio, la famiglia Veryblond condivide insieme e con voi questo viaggio incredibile.
La valigia è piena ma c’è sempre spazio per riempirla di ricordi felici con il cuore più leggero.
Venite con noi?
ON THE ROAD AI CONFINI DEI BALCANI
PRIMA TAPPA: ZARA
Credo che per essere felici, felici di cuore, occorrano pochi e semplici ingredienti. Un po’ di leggerezza, una spruzzata di vento dell’est, due gocce di acqua di mare del sud, qualche tramonto aranciato, “shakerare” il tutto e godersi lo spettacolo.
Zara, o Zadar, città croata sulla costa della Dalmazia, è riuscita in tutto questo.
Ad accoglierci dopo quattro ore di auto da Trieste è stato il nostro hotel dipinto di blu con discesa a picco sul mare Hotel Delfin. Personale disponibile, camere in tema marino, ospitalità e sorrisi. Ricaricati dopo un pranzo in struttura sulla terrazza vista bellezza, ci siamo incamminati alla scoperta della città.
Dal suo centro antico sino al suo lungomare Zara è ricca di perle da conoscere.
Da citare sicuramente ci sono le sue mura in calcare bianco erette dai veneziani nel 1500 interrotte da due porte: la Porta di Terra e la Porta di Mare.
Una volta oltrepassate, il percorso conduce verso una città traboccante di negozietti, arte, storia e localini in cui poter mangiare ottimo pesce.
Per coloro che sono interessati all’architettura la chiesa di San Donato, considerata uno degli esempi migliori di architettura bizantina, sarà fonte di stupore e incanto.
Con la sua forma inusuale arrotondata è diventata il simbolo di Zara.
Ma essere pervasi dalla vera magia è possibile salendo le scale ( ne sono parecchie quindi armatevi di coraggio e tenacia) della torre posizionata accanto alla chiesa. Il premio sarà una vista incredibile sul lungomare, il foro romano e sui monti Velebit.
Ma Zara devo ringraziarla soprattutto perché mi ha permesso di ascoltare la melodia del mare, il mio amato mare, grazia al suo Organo Marino.
L’organo è stato creato come una serie di grandi gradini di marmo che scendono verso il mare, e sotto ogni piattaforma i tubi generano delle note musicali grazie alla potenza delle onde.
Il risultato è una melodia che diffonde pace, serenità e bellezza! L’incanto però non svanisce. Dopo aver osservato il tramonto all’Organo del Mare, nella stessa piazza, ci si trova dinnanzi ad un’altra grandiosa opera: il Saluto al sole.
Questa istallazione circolare, lasciandosi accompagnare dalle sfumature del tramonto che da rosso, rosa, arancio e giallo tendono a lasciar spazio alla notte, assorbe grazie alle celle fotovoltaiche l’energia solare del giorno e quindi la rilascia in un vivido display grafico multicolore quando il cielo inizia a scurirsi.
Ascoltare la musica della natura durante il tramonto descritto da luci e colori, con posto in prima fila, credo sia stato uno dei momenti di questo viaggio che custodirò sempre con me. Un carico di emozioni di quelle che fanno bene al cuore a lunga durata.
SECONDA TAPPA: CASCATE DI KRKA
Nuotare in una cascata? Fatto.
Grazie all’incredibile escursione delle cascate nel parco naturale di Krka, un’altro dei punti della mia “Bucket list” è stato segnato con una bella crocetta.
Da Zara con solo 50 minuti di auto, percorrendo la strada Maestra Adriatica, siamo arrivati nella cittadina di Skradin. E’ proprio da qui che prendendo un battello ( costo del biglietto unico per battello e parco è 120 kune corrispondente a 16.20 euro ) si può arrivare dritti dritti al punto più visitato del parco ossia quello di Skradinski Buk.
( Se non avete una macchina a vostra disposizione, potete andare fino all’ingresso di Skradin usando l’autobus. Esistono degli autobus che vanno dalle città di Spalato, Trogir, Zadar ecc. nelle quali organizzano anche tour.)
Giunti nel parco lo spettacolo che vi si prospetterà sarà raro e mozzafiato!
Acqua cristallina, fitta vegetazione, scrosciare delle cascate (alte ben 800 metri con 17 salti) che si infrangono con potenza sui massi circostanti. Un’emozione unica che vale la pena di vivere non una, ma più volte nella vita!
Prima cosa da fare? Tuffarsi nelle cascate!
Per immergersi è necessario indossare delle scarpette di gomma apposite in modo da evitare urti con i massi, anche perché la discesa non è delle più comode, dovrete far fuoriuscere il vostro “io wild”!
Ma una volta all’interno la sensazione che si prova è impagabile.
Oltre il relax e il refrigerio nelle acque trasparenti, è possibile anche fare un’escursione lungo tutto il percorso del parco a piedi. Anche questa è un’esperienza che vi consiglio di fare. Passeggiare in un’ambiente ricco di natura del tutto incontaminato rende l’anima libera.
TERZA TAPPA: TROGIR
La città di Trogir ( in italiano Traù) che dista una ventina di chilometri da Spalato, e si trova su una piccola isola tra la terraferma e la più grande isola di Ciovo, è stata la nostra tappa di mezzo.
Abbiamo avuto modo di visitarla per poche ore, ma tanto sono bastate per farcela apprezzare in tutte le sue sfaccettature.
Trogir è una delle città veneziane meglio conservate di tutta la Dalmazia.
Si affaccia sul mare, e i suoi vicoli pieni di vita dall’aspetto quasi piratesco, le sue piazzette, i negozi artigianali, ma soprattutto il variopinto mercatino di frutta e verdura, la rendono colorata e poliedrica.
QUARTA TAPPA: SPALATO
Il nostro viaggio nella costa dalmata continua a rapirci tra città storiche patrimonio UNESCO, parchi naturali, boschi verdeggianti, immensi panorami blu cobalto, fino a giungere nella città di Spalato (Split).
Dopo una breve sosta di ristoro nel nostro appartamento situato proprio in centro città ( a Spalato troverete tantissimi appartamenti a prezzi convenienti ) abbiamo iniziato il nostro tour immersi completamente nella storia.
Dalla cattedrale di San Doimo, fino alla parte sotterranea del Palazzo di Diocleziano, adeguandosi poi al ritmo di una città in continuo movimento, sorseggiando magari per un break un caffè sul lungomare, Spalato travolge e coinvolge.
Nata intorno ad un palazzo imperiale romano, quest’ultima è caratteristica soprattutto per questo: un museo a cielo aperto! Passeggiare nei suoi vicoli stretti che sembrano cunicoli, dove architettura romana, medievale e rinascimentale si mescolano in una perfetta armonia, è come perdersi nel tempo.
Il suo lungomare, la Riva, che si getta verso tutto il centro storico e abbraccia il palazzo sul lato sud è poi il luogo di ritrovo, giorno e notte, per la gente di Spalato, ma soprattutto per i turisti catapultati in una movida eclettica e entusiasmante. La Riva di Spalato continua verso ovest ed è pittoresca per tutta la sua lunghezza, perfetta per una passeggiata, una sosta all’ombra o per rilassarsi sulle sedie a sdraio.
Ma Spalato è anche e soprattutto la porta d’accesso per la maggior parte delle isole della Dalmazia centrale, tra cui Brac, Hvar e Solta.
La nostra isola prescelta per questa quinta tappa è stata infatti la meravigliosa Hvar.
QUINTA TAPPA: HVAR
Il nostro secondo giorno a Spalato è stato tutto dedicato al relax: mare splendente e sole caldo sono stati la cornice dell’isola di Hvar.
Dopo aver fatto colazione, ci siamo diretti al porto dove ci attendeva il nostro catamarano che in un’ora ci avrebbe condotto sull’isola dalle mille sfumature di blu.
( La principale linea di traghetti in Croazia è Jadrolinija: potete consultare gli orari ed acquistare i biglietti in anticipo dal sito ufficiale. Costo del biglietto a persona 47 kune corrispondente all’incirca a 7 euro.)
Hvar è un’isola che mi ha affascinata, ammaliata e sedotta.
Un piccolo paradiso naturale tutto da esplorare, con distese di piante aromatiche, montagne che si alternano a paesaggi verdi, antichi villaggi e insenature dal mare cristallino.
Esplorando l’entroterra ci si può inebriare dai colori e sapori dell’isola, con la sua vegetazione che comprende zone di macchia mediterranea, ma anche alberi di ulivi, fichi, e uva.
Per un tuffo al mare potete scegliere una delle numerosissime spiagge che puntellano la frastagliata costa di Hvar. Noi abbiamo optato nel lasciarci accompagnare in uno dei suoi splendidi atolli grazie alle barchette taxi presenti al porto principale che con solo 7 euro (costo biglietto a persona andata e ritorno) ci ha condotto dritti dritti nella meraviglia.
Maldive o Croazia? Me lo sono posta più e più volte dinnanzi al colore turchese quasi trasparente del mare, che ha riempito ancora di più blu i miei occhi.
Metà della nostra giornata è trascorsa cosi: tintarella, tuffi in acqua, profumo di salsedine, scatti e un ottimo pranzo vista bellezza. Vi suggerisco di scegliere qualora fosse amanti dei piatti di pesce,il tonno alla griglia! Fidatevi che lo amerete follemente! Il suo gusto e sapore ancora oggi li ricordo con piacere!
Hvar è però anche una elegante cittadina medievale racchiusa entro mura trecentesche. Nel tempo è stata definita la “città glamour”, dove è possibile trovare lussuosi hotel, eleganti ristoranti e una lunga scia di beach bars. Da vedere in città è sicuramente oltre la piazzetta principale, è la Fortezza Španjol.
Da qui osservare la città dall’alto è stata una delle mie attività preferite in assoluto.
Dopo una lunga salita (armatevi di bottiglie d’acqua) la vista che raggiungerete è eccezionale, soprattutto se vissuta durante il tramonto.
Sentirsi la principessa di un regno incantato non è mai stato cosi facile!
Una conclusione di giornata che mi ha confermato ancora di più quanto sia importante viaggiare. Siamo uomini e perciò abbiamo gambe e non radici perché il nostro scopo è conoscerci muovendoci verso i confini del mondo che ci ospita.
Non esiste nessun metodo più appagante di questo per apprendere: imparare dal mondo conoscendo noi stessi.
SESTA TAPPA: MOSTAR ( BOSNIA )
Nel nostro peregrinare estivo per i Balcani ci siamo spinti poi dopo Spalato ( con due ore e mezza di auto) fino in Bosnia ed Erzegovina con una domanda: cosa vedere a Mostar?
Per arrivare in questa città abbiamo percorso una strada immersi nel verde, tra montagne e colline, fino a giungere alla dogana. Importante per oltrepassarla senza problemi avere passaporti, documenti dell’auto e la carta verde non fotocopiata. Sono molto fiscali ai confini quindi è sempre bene essere previdenti!
Il motivo principale che ci ha spinto a muoverci verso questa città, simbolo della fine della guerra che ha colpito la ex Jugoslavia solo pochi decenni fa, è il celebre ponte che le dà il nome: lo Stari Most.
L’impatto che si ha non appena lo ci si trova dinnanzi è quasi come ritrovarsi in un piccolo paese delle fiabe. Un posto incantato dove tempo e spazio si sono fermati.
Prima di intraprendere la visita di questa cittadella, ci siamo riposati all’interno dell’hotel Villa Milas a pochi passi dal centro antico del paese.
L’attrazione principale è senza dubbio, come ho accennato precedentemente, il ponte che è alto 24 metri. Ha una forma ad arco continuo a sesto acuto ( simile ad un arcobaleno) ed è fiancheggiato da due torrioni denominati “Mostari”. Già dal XVII secolo era utilizzato per scopi sportivi: qui si tiene infatti una competizione di tuffi fra le più famose al mondo.
Strabiliante vedere il coraggio, accompagnato da cori incentivanti, degli abitanti del luogo che per catturare l’attenzione di noi turisti si esibiscono in tuffi mozzafiato.
Attraversare il ponte poi a piedi è un’impresa che, tra risate e momenti di panico, resterà fissa tra i ricordi più nitidi. Il pavimento scivoloso e la pendenza anomala renderà difficile la camminata tanto da chiedere supporto ai maniglioni laterali del ponte in modo da evitare scivoloni live.
Ma Mostar ci ha colpito anche e soprattutto per il suo caldo influsso della cultura musulmana e ottomana percepibile a tatto in ogni vicolo, ristorante, e architettura.
La zona di Kujundziluk, infatti, in passato cuore pulsante del commercio dell’intera regione, oggi è la via più pittoresca della città.
Qui sono presenti anche molti mercati che mi hanno catapultato con la mente ai “suk” di Marrakech visitati mesi fa. E se vi chiederete cosa comprare a Mostar, questo è il posto giusto: souvenirs, pashmine tradizionali, penne fatte con i vecchi proiettili, servizi da caffè, anelli con pietre incastonate, colorate lampade di vetro. Qui si può trovare davvero di tutto!
Da non perdere, inoltre, la visita alla Moschea del pascià Koskin-Mehmed. Dopo lo Stari Most è forse l’altro simbolo di Mostar. È situata nel quartiere musulmano. La moschea è anticipata da un porticato in legno e per entrarvi e salire sul minareto – la torre della moschea – occorre pagare un biglietto di 5 marchi (2,50 euro). L’interno è composto da un’unica stanza, dalle modeste dimensioni. Il cuore della struttura è proprio il minareto: da qui si gode una perfetta vista sul ponte.
Ma ciò che più mi ha incantato è stata la casa ottomana Biscevica kuca.
E’ una delle case più importanti di epoca turca a Mostar. Costruita nel XVIII secolo, è una delle più belle e delle tre protette nella città. E’ composta da un cortile arredato con tavolini in legno in cui è possibile sorseggiare dell’ottimo tè alla menta o il famoso e buonissimo caffè bosniano accompagnato dai deliziosi dolcetti lokum. L’interno della casa è ancora tutto ben arredato e corredato di tanti oggetti dell’epoca: tappeti variopinti, mobilia in legno intarsiato, vista sul fiume e sulla vegetazione circostante, rendono questo posto davvero unico.
Ma dove mangiare? Premetto che quasi tutti i ristoranti di questa cittadella, compresi quelli in prossimità dello Stari Most, hanno dei prezzi bassi quantomeno accessibili.
I piatti tipici sono mega porzioni di carne mista accompagnata da salse, insalate, spezie e formaggi gustosi.
Vi consiglio tra i più rinomati il quale ci ha soddisfatto al 100% per qualità dei cibi e ospitalità il locale Tima – Irma.
Lasciare questa città non è stato semplice. Il suo fascino e l’atmosfera orientale, ti attraggono a tal punto che si fa veramente fatica a ripartire.
SETTIMA TAPPA: DUBROVNIK
Ultima meta del nostro on the road ai confini dei Balcani è stata l’incredibile Dubrovnik.
George Bernard Shaw l’ha definita “un paradiso sulla terra”, ed io non posso che confermare pienamente quanto detto!
L’euforia di visitare questa città era dettato anche e soprattutto per poter vivere a 360 gradi le location utilizzate per la realizzazione della mia amata serie Il Trono di Spade ( gli appassionati del telefilm mi capiranno.)
Ma a parte l’ebbrezza provata come una bimba al parco giochi, la visita della città di Dubrovnik è stata coinvolgente e caratteristica. La città è inoltre piuttosto piccola e tutte le principali attrazioni sono nel centro storico, quindi è possibile visitarla comodamente a piedi.
Il principale punto d’accesso è la Porta Pile raggiungibile percorrendo un ponte in pietra ed un ponte levatoio. Oltrepassato, il percorso vi spingerà a scoprire le Mura che circondano l’intera Dubrovnik. Costruite, distrutte e successivamente ricostruite in diverse occasioni, le storiche mura offrono a chi le percorre un panorama unico e mozzafiato. Il percorso misura quasi due chilometri, percorribili a piedi. Il prezzo è di 150 kn (20 euro) e comprende la visita pure alla fortezza Lovrijenac dalla quale è possibile godere di una vista incantevole sulla muraglia. La passeggiata termina al Porto Vecchio, uno dei luoghi più antichi e importanti della città.
Qui ci si può rifocillare con un delizioso pranzo a base di specialità di pesce godendo di uno splendido panorama proprio sul porto e sul mare. Poco distante si trovano la Grande Fontana di Onofrio, e la Cattedrale della città, dedicata all’Assunzione di Maria, risalente al VII secolo. La cattedrale ospita anche le reliquie di San Biagio, santo patrono della città.
Il centro storico poi si presenta come un incantevole groviglio di stradine che s’incrociano, scoprendo locali, negozietti, piazze e monumenti. Camminare col naso all’insù è necessario per non perdersi gli eleganti palazzi che a grappolo si riversano sulle vie.
Ma un’esperienza che merita di essere assolutamente vissuta è ammirare la città dall’alto delle colline circostanti, raggiungibili con un viaggio in funivia. La cabina, della capienza di trenta persone, vi porterà in soli quattro minuti ad un’altitudine di 405 metri sul monte Srđ. Da qui potrete godere l’indimenticabile panorama su Dubrovnik: i caratteristici tetti in mattoni rossi della città , in lontananza l’isolotto di Lokrum hanno reso la conclusione di questo viaggio più suggestivo di quanto ci aspettassimo.
Un altro viaggio si è concluso è come sempre mi ha insegnato nuove parole, fatto assaporare altri profumi, inebriato il cuore di magiche emozioni, dandomi gli input giusti per affrontare tutto ciò che verrà.
Tutti, ma proprio tutti, abbiamo delle persone, delle situazioni, delle scelte, dei dubbi nascosti in canzoni, nelle forme delle nuvole, nelle città, nei fondi dei cassetti. Sta a noi decidere a quale sogno credere di più. Ecco perché al mio ritorno dal mio ultimo viaggio ho voluto promettere a me stessa di lasciarmi andare. Lasciarmi camminare, lasciare che abbia il coraggio di allungare il mio passo, lasciare che il vento spettini tutti i miei pensieri pesanti.
I viaggi alleggeriscono.
I viaggi insegnano.
I viaggi ci cambiano.
I viaggi ci innamorano.
Ci rileggiamo presto, al prossimo innamoramento.
Vi ricordo che potete seguirmi anche sulla mia pagina Instagram @veryblond .