Napoli, la mia Napoli, è una città poliedrica, pullulante di storia, arte, leggende, colori, folclore e meraviglie paesaggistiche. E’ un museo e teatro a cielo aperto. E’ il calore del sole che si mescola a quello del popolo. E’ il blu del cielo e del mare che si e ti abbracciano. E’ quel piatto buono che ti cattura al primo assaggio. E’ il vociare nei vicoli stretti ed il silenzio assordante di panorami che lasciano senza parole.
Oggi con il mio racconto vi permetterò di assaporare tutto ciò, compiendo un salto nel passato in una Napoli millenaria e misteriosa, scoprendo insieme uno dei rioni più pittoreschi e storici della città, ossia quello della Sanità.
Seguitemi nella lettura e segnatevi questi luoghi che in una visita a Napoli non potete assolutamente perdere!
Rione Sanità
La passeggiata tra le bellezze “nascoste” di Napoli ha inizio tra i vicoletti variopinti del Rione Sanità.
Il Rione è costellato da siti archeologici, musei e palazzi storici che stupiscono ogni visitatore. Stupore che ha colpito anche me, napoletana, che ho avuto l’immenso piacere di poter scoprire questo luogo come una turista con occhi sognanti grazie ad un tour organizzato dalla Cooperativa La Paranza (di questa ve ne parlerò approfonditamente più avanti).
Il Rione Sanità fu edificato alla fine del 1500 in un vallone di campagna fuori le mura della città, usato come luogo di sepoltura.
Ma perché si chiama Sanità? Il nome deriva dalla salubrità della zona, dal momento che allora era incontaminata e sede di miracolose guarigioni che avvenivano nelle sue catacombe grazie alla presenza di alcuni Santi nelle tombe. Voci sostengono che il nome provenga anche dalle frequenti alluvioni causate dal torrente che scendeva da Capodimonte, purificando in questo modo il rione.
Dove si trova precisamente? Inizia dal quartiere Stella, si trova a nord del centro storico di Napoli, adiacente alla collina di Capodimonte. La linea 1 della metropolitana con fermata Museo, oppure la linea 2 con fermata Cavour mi permetteranno di raggiungerlo.
Esplorare le vie del rione è come catapultarsi in un romanzo di altri tempi ammirando palazzi di estrema bellezza come il Palazzo Sanfelice e quello dello Spagnolo.
Il primo è del 1728 e fu costruito ed usato dall’architetto Sanfelice come abitazione propria ed ancora oggi destinata ad uso residenziale. La facciata è molto fascinosa, descritta dalle aperture delle finestre decorate con stucchi e circondate da scalinate ad ali di falco che danno l’impressione che il palazzo stia crollando verso il centro. Questo è stato scenografia di numerosi film e serie tv. Ricordate quali?
Il Palazzo dello Spagnolo che si trova in via Vergini è denominato “dello Spagnuolo” perché appartenuto ad una nobile famiglia spagnola nel XIX secolo. È molto simile al Palazzo Sanfelice, ma i colori sono più vivi, le porte degli appartamenti sono decorate ed hanno ritratti a busto della famiglia proprietaria dell’appartamento.
Tra una meraviglia e l’altra, arriviamo poi in Piazza Sanità, nella quale spiccano i suggestivi murales degli artisti Tono Cruz e Francisco Bosoletti.
Di grande impatto quello realizzato da Cruz su un palazzo di fronte la Basilica, in collaborazione con i bambini del quartiere, “Luce”, che descrive proprio l’idea di un fascio di luce che illumina il quartiere, simbolo di speranza per il futuro.
Sulla facciata laterale della Basilica c’è invece “RESIS-TI-AMO”, realizzata dall’artista argentino Francisco Bosoletti. L’opera è ispirata ad una storia vera e raffigura due ragazzi napoletani che hanno superato una terribile malattia con le cure e l’amore. I due innamorati sono il simbolo della resistenza alla violenza, alle malattie e alle offese.
Al centro della piazza svetta immensa la Basilica di Santa Maria della Sanità eretta all’ inizio del 1600 sulle catacombe di San Gaudioso.
All’interno della Basilica c’è la statua di San Vincenzo, detto “O Munacone”, che il quartiere ha eletto come proprio protettore. Non a caso la Basilica stessa infatti è anche più comunemente conosciuta come “a Chiesa e San Vincenzo”.
Solo semplicemente passeggiando in questi vicoletti, esplorandoli in ogni dettaglio, si percepisce a tatto la volontà di un popolo a risorgere e a rivendicare la bellezza che l’intero rione detiene. Bellezza che si amplifica visitando i luoghi che vi presenterò di seguito: Catacombe di San Gaudioso, Jago Museum, Chiesa della Maddalena ai Cristallini e Catacombe di San Gennaro. Meraviglie queste ultime che non sarebbe stato possibile ammirare – e voglio sottolinearlo nuovamente – se non grazie alla forza, alla tenacia e all’impegno della Cooperativa La Paranza che cura e gestisce con amore e professionalità questi siti di grande importanza.
Catacombe di San Gaudioso
Non tutti sanno che nella Basilica di Santa Maria della Sanità si possono visitare le fascinose Catacombe di San Gaudioso, secondo cimitero paleocristiano più importante della città.
Ma chi era Gaudioso? Di origini africane, fu vescovo in Tunisia ed arrivò a Napoli dopo l’invasione dei Vandali. Alla sua morte, tra il 451 e il 453 d.C. , la sua tomba divenne ben presto oggetto di culto. Da lì cominciò ad espandersi il cimitero ipogeo paleocristiano poi diventato Catacombe di San Gaudioso.
Esplorare questo luogo affascina grazie al fatto di poter ammirare pregevoli affreschi e mosaici del V e VI secolo, ma nello stesso tempo incute anche “timore” e mistero.
Difatti oltre alla tomba del Santo Gaudioso ci si ritroverà anche in un ambiente particolarmente suggestivo nel quale sono ospitate le sepolture di aristocratici che erano realizzate secondo un procedimento particolare.
I defunti tramite il processo della “scolatura” venivano posti in nicchie in modo da far perdere loro i liquidi. Una volta concluso il processo, le ossa venivano lavate e deposte nella loro sepoltura definitiva. I teschi venivano apposti a vista nelle pareti, mentre il resto del corpo era dipinto, generalmente con gli abiti e gli attrezzi del mestiere che rappresentavano la posizione sociale del defunto.
Gli affreschi furono realizzati da Giovanni Balducci, artista che rinunciò al compenso per essere sepolto tra gli aristocratici nelle Catacombe di San Gaudioso.
Esoterismo e spiritualità si alternano in questo luogo veramente sorprendente.
Si dice che guardando uno di questi affreschi lo stesso Totò nel 1964 fu ispirato a scrivere la sua celebre poesia napoletana “A livella”.
Info: Costo biglietto 11 euro – orari visite dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00 il mercoledì è chiuso
Jago Museum e Il Figlio Velato
Lo Jago Museum permette di fare un tuffo nell’arte pura di un giovane artista italiano, Jago, facendo compiere un vero e proprio viaggio nella bellezza. L’artista racconta storie su temi fondamentali della nostra epoca utilizzando il marmo, lasciando però carta bianca agli occhi di ogni visitatore sull’interpretazione. Le sue opere sono emblematiche e catturano per ore e ore.
Negli ultimi anni è possibile ammirarle nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi che è diventata museo, ospitando molte delle sue sculture in un allestimento in continua evoluzione, come “Pietà”, “La David” o l’ultima inaugurata “Aiace e Cassandra” di estremo impatto e splendore.
Lo Jago Museum ha come filosofia principale quella di valorizzare tramite l’arte temi importanti come quello dell’inclusione, dell’intrattenimento, dell’informazione e soprattutto della valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Rione Sanità.
Lo stesso Jago afferma: “Nel quartiere Sanità c’è il futuro, c’è terreno fertile e creatività. Ho scoperto persone che si danno da fare; sono scultori dell’umanità, sono persone che plasmano materiale umano.”
Visitare questo museo fa percepire tutte queste emozioni quasi come se fosse possibile toccarle!
Imperdibile è sicuramente anche una delle sue opere più commoventi ossia Il Figlio Velato esposto nella Chiesa di San Severo fuori le mura all’interno della Cappella dei Bianchi.
Questa cappella, restaurata da pochi anni, conserva tesori artistici illustri come gli organi che Domenico Cimarosa ha suonato da giovane, prima di diventare uno dei grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana. E anche le opere del Barocco napoletano, come “Sant’Anna” di Luca Giordano.
Ma l’opera che più vi sorprenderà sarà sicuramente Il Figlio Velato.
Liberamente ispirato dal celeberrimo “Cristo Velato”, questa scultura è stata creata a New York da un unico blocco di marmo del Vermont. Il Figlio Velato rappresenta il corpo senza vita di un bimbo migrante appena arrivato sulla spiaggia, come si vede dal sassolino vicino la mano e il pancino gonfio. Un’opera bellissima ed emozionante che ci parla di una delle tragedie dei nostri giorni.
Info: Costo biglietto Jago Museum 8 euro – orari dal lunedì al giovedì dalle 10:00 alle 13:00 – sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:00 | Figlio Velato costo biglietto 6 euro se si possiede il biglietto delle Catacombe altrimenti 8 euro – dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 13:00
Chiesa della Maddalena ai Cristallini
Avete mai visto una chiesa tutta blu?
Sempre grazie alla Cooperativa La Paranza che la gestisce, la Chiesa della Maddalena ai Cristallini ha assunto queste sembianze favolose con gli splendidi murales degli artisti Mono Gonzalez e Tono Cruz.
Appena si varca l’entrata della chiesa si resta completamente estasiati!
Più di venti sfumature di azzurro e oro si mescolano e si abbracciano in un susseguirsi di figure e geometrie che rendono l’intero ambiente una tavolozza di un pittore. Le stampe dei volti degli abitanti della Sanità poi le conferiscono l’idea di “casa”, la casa di tutti, di famiglia, di un tutt’uno dove nessuno è solo e dove tutti si sentono partecipi di un grande progetto.
Cosa che colpisce nel profondo è sicuramene l’altare della chiesa, realizzato nel laboratorio di falegnameria/liuteria del carcere di Secondigliano con la prua di una delle barche dei migranti.
Info: entrata gratuita tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00
Catacombe di San Gennaro
Per concludere in bellezza questo tour non potete assolutamente farvi sfuggire l’occasione di visitare le meravigliose Catacombe di San Gennaro, che racchiudono la storia millenaria di Napoli e il suo stretto legame con il Santo Patrono San Gennaro.
Come dice il logo delle Catacombe “una discesa nella bellezza del mistero” , dopo aver percorso una breve scalinata si scenderà per l’appunto metaforicamente alle radici del rapporto di Napoli con la spiritualità e la fede.
Il nucleo originario delle Catacombe di San Gennaro si sviluppa nel II-III secolo, intorno alla tomba di una ricca famiglia romana. Con la sepoltura di Sant’Agrippino, sesto vescovo di Napoli e primo Patrono della città, questo luogo divenne meta di pellegrinaggio e venerazione, soprattutto in seguito allo spostamento delle spoglie di San Gennaro.
Sono le seconde catacombe più visitate nel Sud Italia e si estendono al di sotto della collina di Capodimonte per circa seimila metri quadri costituendo una vera e propria città sotterranea. La costruzione di ampi spazi scavati nella roccia è dovuta per lo più alla presenza del tufo, una pietra facilmente lavorabile e al contempo resistente.
Oltre che per l’architettura unica, il sito si contraddistingue per la presenza di un ricco patrimonio pittorico-musivo.
Un viaggio emozionale, spirituale ed affascinante che coinvolge a 360 gradi. Una passeggiata che arricchisce, stupisce e meraviglia!
Ma non solo architettura e pittura: il fascino delle Catacombe di San Gennaro viene esaltato anche dall’utilizzo della tecnologia moderna. Tutta la struttura è infatti illuminata ad hoc, grazie ad un impianto di illuminazione realizzato da Officina dei Talenti che utilizza la tecnologia LED, in modo da valorizzare al meglio questo incredibile luogo.
Info: l’ingresso è adiacente alla Basilica del Buon Consiglio. Orari dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00 costo biglietto 11 euro
Per rendere ancora più caratteristica e suggestiva la vostra esperienza nel Rione Sanità vi consiglio di soggiornare presso il B&b Casa Monacone che è stato ricreato all’interno di un convento adiacente alle Catacombe di San Gaudioso e alla Chiesa di Santa Maria della Sanità. Un luogo accogliente e sapientemente allestito con arredi antichi e maioliche preziose.
E per completare il tour anche dal punto di vista culinario immancabile una sosta golosa presso la Locanda del Monacone situato di fronte al B&b. I suoi piatti gustosissimi tradizionali e tipici napoletani, l’ambiente straordinario e super curato, il calore dello staff e il folclore vi coinvolgeranno a tal punto da farvi venire la voglia e il piacere di ritornare!
Cooperativa La Paranza
Napoli vi travolgerà in un vortice di emozioni che vi resteranno addosso per una vita intera. E’ una città che non smette mai di combattere e stupire, ed è questo parte predominante del suo fascino autentico.
Visitare Napoli vi permetterà di arricchirvi l’anima esplorando le sue straordinarie bellezze che la rendono un dipinto d’autore.
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