Se siete alla ricerca di una gita fuori porta primaverile, Caserta, cittadina immersa nell’arte, nella storia e nella natura, è decisamente la destinazione ideale e dista pochi km da Napoli!
Città di origini antiche, vide l’apice della sua bellezza in età borbonica quando, nei progetti architettonici dell’artista Vanvitelli, sarebbe dovuta diventare una città perfetta al pari delle grandi capitali europee dell’epoca.
E’ famosissima in Italia e nel mondo per la sua splendida Reggia di Caserta, patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Ma molti non conoscono che qui vi è un altro grande complesso monumentale, salvaguardato dall’Unesco, ricco di fascino, ossia il Belvedere di San Leucio. Degno di merito è anche il borgo antico Casertavecchia che con il suo centro storico, costellato da casette e stradine variopinte, incanta al primo sguardo.
Di seguito scopriremo insieme tutti questi luoghi interessanti e le informazioni utili per visitare al meglio la città di Caserta.
La Reggia di Caserta
Esplorare Caserta significa, come prima cosa, visitare la Reggia di Caserta: un grandissimo sito che vanta un patrimonio architettonico, artistico e naturale da lasciare a bocca aperta!
Tutelato dall’Unesco, il complesso monumentale comprende il Palazzo e il Parco Reale, il Giardino Inglese, il Bosco di San Silvestro e l’Acquedotto Carolino.
Il consiglio è di dedicare una visita di almeno un’intera o mezza giornata per ammirarla con tutta calma. Costo del biglietto 14 euro.
Sapevate che è la reggia reale più grande del mondo?
Era il 1751 quando il re di Napoli Carlo di Borbone commissionò a Luigi Vanvitelli la realizzazione di questa maestosa Reggia che sarebbe divenuta il Simbolo del nuovo stato borbonico. La costruzione del Palazzo Reale ebbe inizio nel 1752 e fu completata sotto la direzione del figlio di Vanvitelli.
Il grande intento del re Carlo era quello di far crescere non solo la Reggia ma tutto il territorio circostante: per questo aveva previsto anche la costruzione dell’Acquedotto Carolino, la cui realizzazione consente all’acqua di approvvigionare il Parco Reale con le sue vasche e fontane, la città di Caserta e il borgo di San Leucio.
Una visita qui vi permetterà di respirare un’atmosfera magica ricreata dal perfetto connubio degli ambienti e dell’arte che ha radici lontane nel tempo.
Sicuramente il cuore del complesso della Reggia di Caserta è il Palazzo Reale: una struttura di 45.000 m² distribuiti su cinque piani. Le stanze che lo compongono sono 1200 con un totale di 1742 finestre.
Varcando l’ingresso, fin da subito, si resta attoniti dalla bellezza della galleria centrale che crea un cannocchiale prospettico che collega piazza Carlo di Borbone con il Parco Reale.
Da qui lo sguardo si proietta sullo sfondo dove appare nel suo incredibile spettacolo la Via d’Acqua, il lungo viale articolato in una successione di fontane, vasche e cascate artificiali che sembrano perdersi all’infinito, fino alla cascata di Diana e Atteone.
Da questo punto si sale sul meraviglioso Scalone d’Onore, con la rampa centrale protetta ai lati da due leoni in marmo. Si narra che lo scalone d’entrata fosse accompagnato dalla musica. Guardando in alto verso la cupola si intravede un oculo centrale. In quello spazio veniva ospitata un’orchestra invisibile che suonava sempre all’arrivo del Re.
Da qui si accede alla Cappella Palatina e agli Appartamenti Reali.
Gli arredi, i dipinti, la sala del Trono, i soffitti, le stanze delle Quattro Stagioni, la biblioteca e ogni più piccolo dettaglio destano incanto e meraviglia.
Un’edificio che permette di ripercorrere una storia lontanissima dove coesistono rimandi, collegamenti, sottili trame che legano il presente al passato e che si possono cogliere ed apprezzare in ogni sala.
La magnificenza del luogo infonde splendore a spazi che hanno vissuto vecchie glorie, e proietta l’intero palazzo in una dimensione di fama che travalica i confini.
Una piccola e divertente curiosità sulla Reggia. Si racconta che, quando fu residenza dei Savoia, durante la compilazione dell’inventario quest’ultimi trovarono uno “strano oggetto a forma di chitarra”. Questo oggetto misterioso era il bidet fatto installare dalla regina Maria Carolina nelle sue stanze.
L’apice del fascino della Reggia viene raggiunto nel Parco Reale e nel Giardino Inglese che sono un vero e proprio museo verde con una superficie di 123 ettari. Ideato sempre dall’architetto Vanvitelli, è un tipico esempio di giardino all’italiana costituito da prati, aiuole colorate e giochi d’acqua. Le grandi vasche che si susseguono una dietro l’altra con fontane, statue e bacini d’acqua turchese ammaliano.
L’ultima fontana del Parco è caratterizzata dai gruppi scultorei di Diana e Atteone, dall’episodio delle Metamorfosi di Ovidio.
Nella parte superiore del Parco si trova il Giardino Inglese, voluto da Maria Carolina d’Asburgo, sorella di Maria Antonietta di Francia. Sarà come entrare in un mondo a parte, tutto naturale, tra corsi d’acqua e finti ruderi. Invidiabile il patrimonio vegetale: qui sono stati messi a dimora numerosi esemplari esotici e provenienti da tutto il mondo.
Un luogo incantato racchiuso da grottini in pietra, vialetti e ponticelli. Il tempo qui sembra essere scandito dal cinguettio degli uccellini, dal brusio del vento che muove le fronde degli alberi e dai profumi dei fiori.
Visitare la Reggia di Caserta vi farà compiere un viaggio incredibile che custodirete sempre nel vostro cuore.
Casertavecchia
A soli 10 km da Caserta sorge il pittoresco borgo di Casertavecchia, il centro di Caserta nel Medioevo. Il borgo giace ai piedi dei Monti Tifatini a 400 metri di altezza.
Le origini sembrano risalire all’ 861 d.C dove in uno scritto si legge di un insediamento chiamato “Casa Irtam”, ovvero villaggio in alto. Un villaggio che è stato il centro di Caserta durante tutto il Medioevo. Fu solo durante il Regno dei Borbone che ebbe il suo declino poiché tutto si spostò verso la Reggia. Solo pochi anni fa ha riconquistato nuovamente l’interesse essendo inserita anche nella lista dei monumenti nazionali italiani.
Per apprezzare al meglio Casertavecchia vi consiglio di fare come abbiamo fatto noi passeggiando tra le sue stradine che sono tutte una piacevole scoperta.
Girovagando si trovano vicoletti adornati con fiori, cactus, stoffe colorate, oggetti vecchi riciclati e tanti allestimenti particolari. Esplorando ogni scorcio sembra di essere stati catapultati in un paesino di fate e folletti. Alcune case sono delle vere bomboniere con i portali in pietra e le incisioni dei nomi dei proprietari in bella vista. Qui è tutto pieno di fascino e magia. Tanto caratteristici che i bellissimi vicoli del borgo di Casertavecchia sono stati scelti come set per la fiction L’Amica Geniale, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante.
Di grande suggestione è l’imponente Torre dei Falchi che si leva in alto, come a rappresentare il simbolo del borgo. Quest’ultima con i suoi 30 metri di altezza si pone come seconda torre più alta d’Europa.
Di grande bellezza è anche la cattedrale che è dedicata a San Michele Arcangelo ed è l’edificio religioso più importante del paese. Costruita tra il 1113 e il 1153, quello che vediamo oggi è il frutto di vari stili architettonici che negli anni si sono susseguiti. Il suo esterno è realizzato con il tufo lavico ed è decorato con soggetti floreali e animali.
L’interno è costituito da 18 meravigliose colonne in marmo su cui poggiano capitelli e archi a tutto sesto.
Dietro queste imponenti colonne si cela una leggenda misteriosa: queste sembrerebbero appartenere ad un edificio romanico posto in pianura. Ma come sono sono state trasportate a quei tempi fin su al borgo? Si racconta che a trasportare le colonne in cima siano state le fate dei monti Tifatini caricandole in spalla.
Accanto al Duomo svetta il bel Campanile in stile gotico alto 32 metri che sovrasta l’intero borgo dall’alto.
Una visita al borgo di Casertavecchia è ideale se si ha voglia di riposare dal traffico cittadino, dallo smog, dalle voci alte e dai clacson assordanti. Qui c’è la calma di un tempo, si passeggia con tranquillità per queste stradine acciottolate, si fa un giro per le botteghe e si gode spesso il bel panorama che si presenta in più punti, ammirando anche il Vesuvio, contemplando lo scorrere lento e piacevole della natura tutta attorno.
Il belvedere di San Leucio
Un’altra sorprendente scoperta fatta a Caserta è lo splendido complesso monumentale di San Leucio anch’esso patrimonio Unesco.
Con un biglietto di 9 euro ci si può perdere nella storia di un’importante esempio di archeologia industriale, famoso per la produzione di seta, con annessi appartamenti reali e giardini all’italiana.
Fortemente voluto da Ferdinando IV di Borbone è un piccolo esperimento di città auto consistente, l’utopica Ferdinandopoli, con tanto di statuto e leggi speciali. Basti pensare che il codice che regolamentava la città prevedeva la totale uguaglianza di tutti i lavoratori, che avevano medesimi diritti e doveri e questo indipendentemente dal sesso. Nella Colonia di San Leucio, infatti, fra uomini e donne non sussistevano differenze: stessa paga e identico orario di lavoro. Un progetto rivoluzionare e moderno (forse anche di più dei nostri tempi!).
San Leucio divenne il sogno di Ferdinando IV!
La Fabbrica produceva tessuti a chilometro zero, ossia partendo dall’allevamento dei bozzoli da seta, e prevedeva, all’interno della stessa fabbrica, tutte le fasi di lavorazione di quest’ultima, così come apprese dall’Oriente. Ai lavoratori venivano anche assegnate delle case ed era prevista la formazione gratuita per tutti i familiari, donne comprese.
La produzione della seta continua ancora oggi a San Leucio e nel piccolo borgo esistono persone, maestri d’arte, in grado di utilizzare i macchinari ancora presenti, mantenendo la Seta di San Leucio un prodotto di qualità eccelsa. Le stoffe qui prodotte erano e sono apprezzate in tutta Europa tanto che sono presenti al Cremlino, al Quirinale, alla Casa Bianca e Buckingham Palace.
Vi consiglio di organizzare una visita poiché sarà un’esperienza davvero interessante e affascinante. Noi ne siamo rimasti molto entusiasti! La guida racconta la storia del luogo e spiega il processo di lavorazione della seta, soffermandosi davanti ai vari macchinari dell’epoca che sono stati recuperati e restaurati alla perfezione.
L’allevamento dei bachi da seta, i torcitoi, il sistema orditoio, quello di piegaggio, i Telai e la Macchina Jacquard (utilizzata per creare i disegni che verranno poi riprodotti sul tessuto) saranno tutti gli strumenti che potrete ammirare durante il percorso compiendo un vero e proprio viaggio esperienziale.
Accanto alla fabbrica, Ferdinando IV fece costruire anche una residenza reale dove recarsi soprattutto in occasione delle sue battute di caccia.
Anche qui si respira, visitando le varie sale e i giardini terrazzati, tanta bellezza, arte elegante e pura magia.
Dal Palazzo Reale, ed in generale dal Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio si gode di un panorama spettacolare sulla Reggia di Caserta, sul Vesuvio fino all’isola di Capri.
Un luogo che supera ogni immaginazione. Un luogo che incanta e stupisce. La bellezza di una storia passata che dovremmo tenerla presente, prendendo esempio, spunto e ispirazione!
A volte basta davvero poco per vivere esperienze belle e semplici che arricchiscono l’anima.
Questa che vi ho raccontato oggi è una di essa.
Spero come sempre di avervi consigliato al meglio!
Scopri altri luoghi magnifici da visitare in Campania leggendo qui.
Ci rileggiamo presto.
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