Una celebre ed emozionante canzone di Pino Daniele canta “Napule è mille culure” e riprendendo queste parole voglio oggi riempirvi gli occhi di questi intensi e vivaci colori napoletani conducendovi con me, nuovamente, tra le meraviglie della mia città.
Oggi – arricchendo la rubrica che ho deciso di dedicare a Napoli – vi farò scoprire dei luoghi che vi lasceranno senza parole. Inizieremo a restare incantati dinnanzi all’affascinante e ricco di segreti Archivio di Stato nel centro storico, proseguendo la passeggiata verso piazza del Plebiscito per ammirare l’incantevole Palazzo Reale, concludendo, il viaggio nella bellezza, esplorando il Museo e Bosco di Capodimonte.
Segnatevi questi luoghi, in una visita a Napoli, non potete assolutamente perderli!
Archivio di Stato
Nel cuore del centro storico di Napoli si trova questo gioiello nascosto che ha fatto sussultare il mio cuore. Sto parlando dell’Archivio di Stato allestito nell’ex monastero dei Santi Severino e Sossio. Non capita tutti i giorni di varcare la soglia di un luogo così fascinoso ed averlo nella propria città è un grande prestigio.
Si può passeggiare liberamente tra chiostri incantati, giardini, saloni tempestati di affreschi e dipinti dove si ammirano infiniti faldoni traboccanti di documenti centenari. Qui la storia si respira nel profumo della carta.
Per capire l’importanza di questo sito vi sottolineo che l’Archivio custodisce ben 70 chilometri di documenti antichi e contemporanei. L’incanto di tutto il luogo si enfatizza dall’ingresso dove si viene accolti nel rinascimentale chiostro dei Marmi con grandi arcate, al cui centro spicca elegante la statua in marmo di Carrara della “Teologia” di Michelangelo Naccherino.
Tutto attorno ficus, alberi e cespugli verdeggianti arricchiscono l’intero ambiente.
Il culmine della bellezza la si tocca però ammirando le due sale. Nella prima sala detta dei Catasti si viene avvolti dalla magnifica meraviglia degli affreschi che dipingono l’intero soffitto e pareti. Per lungo tempo nascosti, fanno parte del ciclo decorativo realizzato da Belisario Corenzio all’inizio del Seicento.
Un tripudio di colori e minuziosi dettagli che raffigurano scene evangeliche, parabole e figure allegoriche. Il susseguirsi poi di scaffali ricolmi di libri e documenti rendono questo ambiente incredibilmente magico.
Meravigliosa è anche la sala Filangieri: il salone era il refettorio del monastero benedettino, al centro primeggia il maestoso affresco sempre di Belisario Corenzio.
Proseguendo la passeggiata ci si ritrova nel chiostro del Platano e qui lo sguardo viene rapito dai lunghi e grandi rami di un suggestivo platano che una leggenda vuole piantato da San Benedetto. I due lati del loggiato sono affrescati da Antonio Solario e ritraggono le scene di vita del santo a Subiaco dipinte tra fine ‘400 e ‘500.
L’archivio di Stato non solo è una passeggiata nell’arte e nella bellezza, ma è soprattutto un’immersione totale nella storia. Questo luogo infatti rappresenta la principale fonte di documentazione per ricostruire la storia dell’Italia meridionale prima e dopo l’Unità.
- L’ingresso è libero. L’archivio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 – 18:30. Il sabato fino alle 14:00. La Domenica è chiuso.
Palazzo Reale
Con i suoi 169 metri di lunghezza, la facciata del Palazzo Reale di Napoli – uno dei simboli della città – spicca suntuosa in Piazza del Plebiscito.
E’ uno dei complessi museali più rappresentativi di Napoli poiché al suo interno ospita oggetti, arredi, arazzi e sale risalenti al periodo spagnolo e borbonico, e importanti tele ed affreschi di artisti dell’epoca.
Il Palazzo fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre 150 anni. La sua costruzione fu voluta da Fernando Ruiz de Castro, viceré del regno di Napoli, per ospitare Filippo III d’Asburgo, re di Spagna.
Il progetto, iniziato nel 1600, fu affidato a Domenico Fontana. Gli interni furono decorati con opere pittoriche di Battistello Caracciolo, Belisario Corenzio e Giovanni Balducci.
Nel 1734 Napoli venne conquistata da Carlo di Borbone che decise di utilizzare il palazzo come residenza reale.
Piccola nota: nel complesso, le residenze borboniche nel territorio di Napoli erano ben quattro. Oltre al Palazzo Reale infatti, ci sono anche la Reggia di Capodimonte, quella di Portici e la famosissima Reggia di Caserta.
Danneggiato da un incendio nel 1837, il Palazzo Reale venne nuovamente restaurato per opera dell”architetto Gaetano Genovese, secondo la corrente neoclassica.
Con l’Unità d’Italia, il Palazzo divenne residenza dei Savoia. Nel 1919 Vittorio Emanuele III di Savoia lo cedette al Demanio dello Stato, che lo adibì per una parte a Biblioteca Nazionale e un’altra a museo.
Ma cosa vedere nel Palazzo?
Sicuramente non appena varcato l’ingresso i vostri occhi saranno catturati dall’eleganza e lucentezza dello Scalone d’Onore. Basti pensare che nel 1729 Montesquieu lo definì la più bella scalinata d’Europa.
L’imponente gradinata fu realizzata da Francesco Antonio Picchiatti tra il 1651 ed il 1656.
All’interno del Palazzo si può visitare l’Appartamento Storico e quello Reale che è composto da tantissime sale: il Teatrino di Corte, la Sala del Trono, la Sala di Mariacristina di Savoia e la Cappella Reale.
Il Palazzo, come anticipato, ospita anche la Biblioteca Nazionale che con oltre due milioni di testi è la biblioteca più importante del Sud Italia e una delle prime a livello mondiale.
Ci sono, inoltre, numerosi spazi esterni che è possibile visitare: il cortile d’Onore, il cortile delle carrozze, il cortile del belvedere ed i giardini pensili, che offrono una splendida vista sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio.
Al complesso appartiene anche il vicino e prestigioso Teatro San Carlo che è uno dei teatri più famosi al mondo, costruito da Antonio Medrano, inaugurato il 4 novembre 1737 in occasione dell’onomastico del Re.
Il teatro è collegato direttamente al palazzo reale con due ridotti e attraverso il giardino.
Visitare questa meraviglia, Patrimonio dell’umanità, è possibile farlo non solo durante le rappresentazioni teatrali, ma anche facendo una visita guidata dal lunedì alla domenica (costo biglietto 9 euro).
Il Teatro che ha oltre 200 anni è uno dei più antichi al mondo tra quelli attivi.
Vi lascio due curiosità a riguardo che mi hanno molto colpito. Per stabilire se lo spettacolo fosse degno di applausi, bisognava attendere il placito del Re. Motivo per cui ogni palco possiede uno specchio inclinato per riflettere il palco reale. Nessuno spettatore poteva applaudire prima che lo facesse il Re. Altra bizzarra curiosità è che, cosa risaputa, noi napoletani siamo molto superstiziosi è così pare che lo fosse anche il Re Carlo tanto che nel teatro non esiste il palco numero 17 (nella Smorfia napoletana indica la disgrazia) ma tra il palco 16 e quello 18 ve n’è uno numerato 16 Bis.
Sapete che esiste una storia di fantasmi che ruota attorno al Palazzo?
Si dice che la regina Maria Carolina di Borbone amasse dare delle feste a cui partecipavano tantissime persone. Si racconta che ancora oggi, passando di notte per le strade vicine al palazzo, si possono scorgere dalle grandi finestre le luci delle feste e le ombre dei danzanti. Tutto svanirebbe poi con le prime luci dell’alba.
In occasione del periodo natalizio il Palazzo diventa ancora più fascinoso ed elegante con il suo albero, impreziosito da migliaia di luci calde, che primeggia al centro dello scalone d’Onore.
- Aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 20:00. Costo biglietto 15 euro.
Museo di Capodimonte
Se avete voglia di sentirvi sospesi sulla bellezza allora vi consiglio di esplorare il Bosco e Museo di Capodimonte.
Visitarlo vi permetterà di ammirare una collezione d’arte tra le più importanti d’Italia, ed inoltre potrete completare la passeggiata perdendovi nel fascino dell’immenso bosco che lo circonda di rara bellezza e varietà botanica che si affaccia sul golfo di Napoli. Capodimonte, non a caso, ha infatti incantato re e regine, scrittori e artisti, ambasciatori e viaggiatori di ogni luogo.
Anche la Reggia di Capodimonte, come detto poc’anzi, è stata la residenza storica dei Borbone di Napoli e, in seguito, dei Bonaparte, dei Murat e dei Savoia.
Nel 1738, Carlo di Borbone la fece divenire il luogo che avrebbe accolto la collezione Farnese e fu adibita a reggia fino al 1957, quando divenne sede del Museo di Capodimonte.
Per ammirarlo al meglio bisogna visitare i 4 piani che lo compongono: vi potrete deliziare l’animo e gli occhi con i disegni e le stampe dell’Ottocento e al contempo restare incantati per ore dinnanzi alla Galleria Farnese, alla Collezione Borgia e alle porcellane tipiche di Capodimonte. Ammaliandovi poi tra Arazzi dell’epoca, ed infine concludendo l’incanto incuriosendovi interpretando le singolari opere di Arte contemporanea.
Un viaggio vero e proprio nell’arte a 360 gradi!
- Il museo è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 8:30 alle 19:30. Costo biglietto 15 euro.
Passeggiando per le strade di Napoli, ma di qualsiasi centro storico d’Italia, spesso non ci rendiamo conto di attraversare degli autentici musei! L’importante ricchezza artistica e storica italiana non è sempre in bella mostra, a volte va scovata, poiché si cela oltre le soglie di palazzi poco suntuosi o dietro piccolissimi vialetti bui.
Tutti abbiamo il dovere di impegnarci ad esplorare tali meraviglie, preservandole in primis e condividendole poi al prossimo. Ed è questo ciò che cerco di fare io da anni sia qui, che su ogni mia piattaforma social.
Per Natale regaliamo e regaliamoci questo: musei, ville antiche, parchi archeologici, arte, abbazie, castelli, ma anche boschi e giardini. Trasformiamoci da puri spettatori a custodi della nostra ricchissima storia.
Scopri sempre a Napoli anche:
il Museo Archeologico, Villa Pignatelli e il Museo Filangeri
La Pedamentina, il Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino
Ci rileggiamo presto.
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