Cilento: Cascate Capelli di Venere e Certosa di Padula

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Esistono luoghi in cui riconnettersi, fatti di armonia, natura, di acque preziose che vengono dal cuore della terra. Di dimore storiche affascinanti e di storie meravigliose che sembrano fermare il tempo. In questo mio nuovo racconto vi farò ammirare e conoscere alcuni di essi che si trovano nella ridente terra del Cilento, in Campania.

Esploreremo insieme la spettacolare Oasi delle Cascate Capelli di Venere nel borgo di Casaletto Spartano, e l’incredibile e maestosa Certosa di Padula.

Per cogliere l’anima di certi posti è infinitamente importante visitarli dal vivo.

Io inizio a raccontarveli.

 

Cascate Capelli di Venere

Nel Cilento, precisamente nel piccolo borgo medievale di Casaletto Spartano in provincia di Salerno, esiste un’oasi naturalistica che sembra essere uscita da un libro di favole. Ci troviamo nel Parco nazionale Vallo di Diano e Alburni nel golfo di Policastro. In questo luogo incantato in tutto il loro splendore scrosciano le Cascate dell’Oasi Capelli di Venere. 

cascate capelli di venere

Cascate Capelli di Venere.

Queste cascate sorgono poco distanti dall’Oasi di Morigerati (noi la esplorammo anni fa) nel cuore verde del Cilento più selvaggio.

Come nascono queste cascate? Sono generate dalle acque del Rio Bussentino, un affluente del fiume Bussento e prendono il nome dalla pianta “capelvenere”, che le ricopre in lungo e largo, sulla cui nascita si tramanda un’antica leggenda:

“Si narra che un giorno la dea Venere, per rinfrescarsi dal caldo, scoprì questa incantevole oasi e ne fu tanto colpita da considerarla il suo angolo più segreto. Di lì un giorno si trovò a passare un pastore che udì il canto della dea e vedendola cantare e danzare se ne innamorò perdutamente. Amava tutto di lei soprattutto i suoi lunghi capelli biondi. Desiderava quella chioma più di ogni altra cosa al mondo ed una notte, mentre Venere dormiva, si avvicinò e ne tagliò una ciocca. La leggenda racconta che la dea arrabbiata per quel vile gesto tramutò la chioma in acqua impetuosa, tanto forte da annegare il pastore. Venere, però, non era malvagia ed ascoltando le urla del giovane che stava affogando cercò di salvarlo, ma nulla ormai poteva bloccare la forza delle acque. Pentita, decise di trasformare quel luogo in una spettacolare cascata che tutt’oggi ricorda l’incauto gesto d’amore di un pastore.

Cascate Capelli di Venere.

Per raggiungere le cascate basta seguire dal centro del paese le indicazioni per l’Area Capello.

Lo spettacolo che vi si aprirà dinnanzi agli occhi sarà emozionante! A pochi metri da voi le cascate creano un gioco di luci e bagliori con acqua, muschio e vapore. Un vero e proprio dipinto d’autore. Nei pressi della cascata si possono anche ammirare i resti di un antico ponte Normanno.

Da qui ci sono diversi sentieri di trekking da esplorare, sta a voi scegliere tra i diversi itinerari.

Saremmo stati ore e ore ad osservare la danza dell’acqua sulla rigogliosa vegetazione dipinta di un intenso verde smeraldo. Gli alberi, le rocce, il muschio, le libellule e le farfalle, ogni elemento della scenografia sembrava emettere una dolce e struggente melodia. Il paesaggio riesce a distogliere l’attenzione dalla frenesia della vita quotidiana, e fa scattare il colpo di fulmine con il flusso di acqua che sembra essere proprio paragonabile a dei sottilissimi fili di capelli. A fare da cornice le sfumature magnetiche che dipingono una natura affascinante alla quale lo sguardo sembra davvero non poter sfuggire.

Cascate Capelli di Venere.

Un luogo magico che consiglio a chiunque di visitare quanto prima!

  • L’ingresso all’oasi è a pagamento: 3 euro.

Certosa di Padula

A Padula, sempre in provincia di Salerno, spicca in tutto il suo fascino la Certosa di Padula (o di San Lorenzo), la prima costruita in Campania.

certosa di padula

Certosa di Padula.

E’ uno dei più grandi complessi monumentali e monastici dell’Italia meridionale ed è la seconda certosa in Europa per grandezza, dopo quella di Grenoble in Francia. Si estende infatti per oltre 50.000 m² ed è stata dichiarata nel 1998 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

La costruzione del monumento fu voluta nel 1300 da Tommaso Sanseverino, Signore del Vallo di Diano, con la speranza che la presenza dei monaci certosini potesse accelerare i lavori di bonifica del territorio, reso paludoso a causa delle inondazioni del fiume Tanagro. Infatti, Padula, da notare la trasposizione delle lettere “D” e “L”, deve il suo nome proprio alla conformazione geografica della pianura sottostante.

Certosa di Padula.

La visita della Certosa ritempra anima e cuore per la sua grandiosità e bellezza, presidio di spiritualità, arte e cultura. Il suo ingresso, presso il cortile rettangolare della Corte esterna, manifesta fin da subito la meraviglia del percorso che si snoda in maniera armoniosa.

Da qui si accede al Chiostro della Foresteria che richiama lo stile tardo manierista. Si resta incantati osservando le pitture del loggiato che ripercorrono scene di vita agreste.

Certosa di Padula.

Ma ciò che lascia letteralmente senza parole è la Chiesa di San Lorenzo. La cura dei dettagli toglie il respiro. Luce e colore, stucchi e dorature trionfano in questo luogo dove sono riportati affreschi che presentano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Di notevole importanza è il maestoso altare del XVIII secolo realizzato in pietra dura, recante decorazioni policrome in scagliola e inserti in madreperla.

Certosa di Padula.

Si prosegue il viaggio nella bellezza giungendo al Chiostro dei Procuratori in stile barocco per poi accedere al Chiostro Grande, imponente e magnifico, con i suoi 84 archi e i 15.000 m² circa di superficie.

Certosa di Padula.

La passeggiata prosegue presso il refettorio e le cucine, anch’essi finemente decorati con maioliche e dipinti notevoli. E ancora scoprendo le celle dei monaci e le varie magnifiche sale come quella del tesoro, del capitolo e delle campane.

Ma ciò che ha catturato la mia attenzione, caricandomi di entusiasmo, è stato sicuramente lo Scalone ellittico a doppia rampa, progettato da un allievo del Vanvitelli.

Certosa di Padula.

Questa opera mastodontica è racchiusa entro altissime pareti ocra. Su di esse grandi finestroni inondano di raggi di sole l’intero ambiente, e volgendo lo sguardo appena oltre questi il panorama si riempie di alberi e natura, e soprattutto di un rigoglioso giardino che incornicia tutto il paese arroccato sulla collina.

La Certosa è un sito prezioso che racconta e custodisce tanta memoria storica. E’ un esempio della magnificenza di un tempo che andrebbe ascoltata con cura e passione. Il suo valore e il suo splendore devono essere conosciute. Non capita tutti i giorni di varcare la soglia di un posto così incredibile!

  • E’ aperta tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 9:00 fino alle 19:30. Costo biglietto 6 euro.

 

Ritagliatevi sempre del tempo per la scoperta, prediligete la curiosità alla passività. Armatevi degli strumenti della conoscenza. Uscite, esplorate, apprendete, riempitevi gli occhi, le orecchie e la bocca di nuovi insegnamenti. Lasciatevi inondare dalla bellezza, quella autentica. Smettetela di guardare le cose superflue, l’apparenza, il telefono, le cose materiali. Vivete nella genuinità. Oggi c’è un disperato bisogno solo di questo: semplicità.

Spero come sempre di avervi incuriosito e lasciato delle ottime tips per i vostri prossimi viaggi ed esplorazioni.

 

Ci rileggiamo presto, sempre qui.

 

 

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