Quando si pensa alla Costiera Amalfitana la mente dei più la riconducono immediatamente al mare, ai borghi e ad altre bellissime meraviglie. In pochi, invece, conoscono anche i suoi gioielli naturalistici visitabili con vere e proprie escursioni di trekking.
Vi ho raccontato tantissime passeggiate da poter fare in questo lembo di paradiso, oggi ve ne propongo un’altra immersa in un luogo realmente incantato: la riserva naturale di Valle delle Ferriere e dei Mulini. E’ un vallone profondo che inizia tra i monti di Scala terminando tra le colline di Amalfi, noto come “Valle delle Ferriere” nella parte superiore, e “Valle dei Mulini” in quella inferiore. L’area è attraversata dal torrente Canneto e sorge nel Parco Regionale dei Monti Lattari.
Il nome deriva proprio dai ruderi di ferriere di origine medievale, che tra cascate, sorgenti e lussureggiante vegetazione, si incastonano nel paesaggio regalando visioni oniriche e magiche.
Valle delle Ferriere e dei Mulini tra storia e natura
La Valle, grazie alla sua posizione particolare protetta dai monti di Scala, è soggetta a piogge abbondanti che permettono di conservare un microclima ideale per specie vegetali di epoche lontane. Nello specifico qui si trova una pianta rara: la “Woodwardia radicans” esempio di pianta del periodo pre – glaciale.
La Valle delle Ferriere è popolata anche da singolari specie animali, tra cui in particolare la cosiddetta Salamandra con gli occhiali. L’intero ecosistema rappresenta qui qualcosa di unico, un patrimonio botanico di inestimabile valore scientifico e naturalistico.
Oltre alle ricchezze naturali, questa è anche pregna di storia. Lungo il percorso infatti s’incontra l’antica ferriera che riforniva di ferro la Repubblica marinara di Amalfi.
Nell’ultima parte del sentiero si possono ammirare anche ruderi di mulini azionati ad acqua che erano impiegati per la produzione della famosa carta di Amalfi, conosciuta anche come “charta bambagina”, molto diffusa nel Medioevo fra le corti reali e l’aristocrazia.
Questa Valle è uno scrigno di gioielli preziosi che non può non essere esplorata.
Come si fa per visitarla? La si raggiunge tramite diversi itinerari che partono da Amalfi, Scala, Atrani ed Agerola. Molto comodo (adatto soprattutto da fare con i bambini) è il sentiero che parte dal borgo di Pontone, frazione di Scala.
Quello che però abbiamo fatto noi, e che oggi vi racconto, un po’ più impegnativo (ideale per chi ha voglia di avventura) è quello che parte dal borgo di San Lazzaro di Agerola.
Percorso per raggiungere la Valle da San Lazzaro
- Località: Amalfi
- Partenza: San Lazzaro di Agerola
- Tempo di percorrenza: 5 ore
- Difficoltà: media
Dopo aver lasciato l’auto nel borgo di San Lazzaro, frazione di Agerola, si imbocca via Radicosa. Qui gli occhi si apriranno su grandi panorami dipinti di blu descritti dalla costa della Costiera Amalfitana, e i nostri piedi cammineranno su un tappeto di castagne cadute dai grandi castagni che preannunciano un inizio, ancora timido, di autunno.
Il sentiero si snoda poi salendo fino al bivio per il Monte Murillo ( 849 m ). Il percorso da qui, più impegnativo, si articola attraverso fiabeschi boschi, sorgenti, piccole cascate, fiori di crocus, funghi e diverse rapide del Rio Canneto, un tempo utilizzato come forza motrice per le antiche cartiere di Amalfi.
Da questo punto si scende verso l’Acquolella fino alla località di Fica Noce. Si segue il sentiero CAI numero 325a fino al Canale Grande dove, svoltando a sinistra si giunge alla meta dell’escursione: la Riserva Integrale della Valle delle Ferriere. La Riserva è un autentico angolo di paradiso. Qui si ritrova l’abbraccio della sorprendente bellezza della natura. Un abbraccio fresco, avvolgente, ed emozionante.
Cascatelle, giochi d’acqua e torrenti rendono l’intero paesaggio un luogo incantato, dove la mente si perde tra le innumerevoli bellezze nascoste della natura.
Superato questo ambiente, si apre il paesaggio sulla Valle dei Mulini che è uno straordinario esempio di polo protoindustriale. Il torrente era sfruttato non solo per la ferriera e le cartiere, ma anche per una saponiera, un confettificio, una calcara, una polveriera e una centrale idroelettrica. Tutti insediamenti ormai ridotti a ruderi. Tuttavia non è consigliabile visitarle perché le travi sono pericolanti e i solai instabili. Sono strutture che rendono surreale e romantico il paesaggio, testimoniando il dominio della natura sull’uomo.
Nella parte finale della Valle dei Mulini, il paesaggio muta nuovamente: il panorama boschivo lascia spazio alle magnifiche terrazze di limoneti, vigneti e graziosi orti. Qui è un tripudio di colori e intensi profumi.
Tra case, viuzze caratteristiche e gradoni in pietra, si giunge infine nel centro storico di Amalfi, nei pressi della Cartiera Amatruda e del Museo della Carta. L’escursione di trekking si trasforma così in una piacevole passeggiata in città, fino a raggiungere la celebre piazza con la sua meravigliosa cattedrale.
Per ritornare al punto di partenza, è possibile usare i bus Sita (le fermate sono sul lungomare) oppure ritornare a piedi, percorrendo le storiche scalinate che collegano Amalfi ad Agerola.
“Senza la comprensione della natura non ci può essere bellezza.”
E’ con questo proverbio giapponese che voglio concludere il racconto tra la Valle delle Ferriere e dei Mulini. La comprensione della natura avviene come quando si sfoglia con occhio attento un libro, osservandone ogni tratto e segno della sua storia. Ricercare la semplicità e la naturalezza che solo luoghi come questi possono donarci.
Ritagliatevi dei momenti per scovare questi posti senza tempo, la vostra anima, il vostro corpo, i vostri sensi ve ne saranno grati.
Spero come sempre di avervi lasciato le giuste informazioni per intraprendere anche voi queste passeggiate meravigliose a contatto con la natura.
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Alla prossima escursione.
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