Sentieri di trekking in Abruzzo: Lago Vivo e Val Fondillo

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nato nel 1922, compie 100 anni quest’anno, e con i suoi panorami mozzafiato, i suoi magnifici sentieri e le sue vette imponenti continua ad ammaliare.

Per celebrare questo compleanno così importante, ho deciso di descrivervi due dei tanti meravigliosi sentieri (non è la prima volta per noi che ci lasciamo cullare dalla natura incontaminata del Parco) che offre per escursioni di trekking, e che noi abbiamo avuto modo e piacere di scoprire anche in questo mese di gennaio.

Le impronte del lupo sulla neve bagnata, i cervi che indisturbati si lasciano scorgere nelle loro passeggiate, le fioriture delle orchidee in primavera. La maestosità delle faggete, i paesaggi simili a dipinti impressionisti, i borghi di grande fascino, la fatica che si mescola all’entusiasmo di sfidare i propri limiti salita dopo salita. Queste sono solo alcune delle intense emozioni che questo posto regala a chi cammina.

Avventure queste che vi consiglio di provare, perché il benessere che ne trarrete sarà così grande da non voler smettere più di sperimentarle!

Non ci credete?

Seguitemi allora alla scoperta dei sentieri del Lago Vivo e della Val Fondillo incastonati precisamente nella Valle del Sangro.

Sentieri Parco Nazionale d’Abruzzo.

Prima però di iniziare i nostri percorsi di trekking ci tenevo a rispondere a una domanda che spesso mi ponete in merito a queste esperienze:

qual è l’equipaggiamento giusto?

Ovviamente leggerezza e comodità sono le cose più importanti a cui tener conto.
Ma ciò che proprio non deve mancare è:
  • Scarpe da trekking  (d’inverno per camminare sulla neve se è molto alta sono necessarie anche le ghette)
  • Calzini di buona qualità sono fondamentali per un comfort ottimale e per evitare vesciche e sfregamenti
  • Pantaloni tecnici (anche qui la leggerezza muta in base alla stagione)
  • Maglie termiche d’inverno/ t-shirt d’estate
  • Pile caldo
  • Giacca tecnica traspirante calda e comoda (considerate sempre che dovrete passeggiare)
  • Cappellino
  • Occhiali da sole
  • Zaino da escursionismo
  • Acqua e cibo

Adesso che siete armati di tutto l’occorrente necessario possiamo addentrarci in questi luoghi fantastici.

Val Fondillo.

 

Sentiero da Barrea al Lago Vivo

Informazioni importanti del sentiero:

  • L’accesso è dal borgo di Barrea subito dopo una piccola fontana
  • Partenza quota 1400 m.s.l.m per arrivare a 1950 m.s.l.m
  • La segnaletica da seguire è bianco-rossa indicazione sentiero K6, K4
  • Durata del percorso 5 ore

Il sentiero che conduce al Lago Vivo è un dipinto che prende vita, poiché vi ritroverete ad ammirare, oltre alla magnifica faggeta, anche la vista incantevole del lago che è accessibile solo tramite questa escursione a piedi, dato che è il solo di origine naturale di tutta l’area protetta del Parco.

Il lago è vivo di nome e di fatto perché non lo si rivedrà due volte uguale, dato che nel corso delle stagioni cambia e con esso anche la strada, il cielo e gli odori. In questa nostra escursione invernale, infatti, il suo aspetto è stato di vero e proprio impatto, poiché tutto il paesaggio era completamente innevato. E’ stato come sognare, sentirsi catapultati in un mondo parallelo.

Lago Vivo.

L’escursione inizia per il primo quarto d’ora su pista più o meno pianeggiante ghiacciata poi, al cartello all’ingresso della Valle dell’Inferno, si sale a sinistra nel bosco (segnavia K4). Il sentiero si destreggia tra grandi macigni ricoperti di muschio, spruzzi di nevischio e grandi faggi.

Più in alto, il percorso si sposta a destra salendo con qualche svolta fino a raggiungere il primo sole ed il cambio di temperatura. Da qui i nostri piedi iniziano ad affondare nella prima neve, che più avanti diventa sempre più corposa, tingendo di bianco l’intero paesaggio. Si scorgono anche le prime impronte che potrebbero essere di volpi o cervi.

Continuando a salire ci si ritrova davanti ad una roccia dedicata alla Madonna delle Grazie, che dal 1940 saluta gli escursionisti.

Lago Vivo.

Ed è quando si superano gli ultimi alberi che iniziamo a respirare la vera favola, piano piano che la neve giocando con il sole crea una luce magica.

Qui i nostri occhi si perdono su un ampio pianoro dove il lago – date le temperature al di sotto dei 5 gradi centigradi – ha lasciato il posto a una candida distesa di neve, quasi immacolata, e ghiaccio.

Tra stanchezza, ma soprattutto entusiasmo e gioia di essere arrivati alla meta, ci fermiamo per un piccolo break e ci rendiamo anche conto di non essere soli: impronte fresche di lupi creano una rete intrecciata. Ma il lupo teme l’uomo, e si terrà a debita distanza magari osservandoci in lontananza con occhi curiosi.

Lago Vivo.

Un’immagine sognante quella in cui ci eravamo trovati attoniti, ma felici. Un tripudio di bellezza e incanto che porteremo sempre nei nostri ricordi più caldi.

Lago Vivo.

 

Sentiero dalla Val Fondillo alla Grotta delle Fate e al Passaggio dell’Orso

Informazioni importanti del sentiero:

  • L’accesso è dal borgo di Opi
  • Partenza quota da Val Fondillo 1084 m.s.l.m fino a Passo dell’Orso 1672 m.s.l.m
  • La segnaletica da seguire è bianco-rossa indicazione sentiero F2
  • Durata del percorso 6 ore

L’escursione sul fondo della Val Fondillo attraversa, invece, belle faggete ricche di conifere, conducendo poi presso la Grotta delle Fate, fino al Passo dell’Orso, questo sempre in compagnia di una sorgente naturale dai colori azzurri, verdi e blu.

Ma perché si chiama Fondillo? Fondillo deriva da “Fontilli” (piccole fonti) per via, appunto, delle numerose fonti di acqua e sorgenti presenti. Tutta questa acqua alimenta il torrente Fondillo, il principale affluente del fiume Sangro.

Durante la passeggiata verso il Passo dell’Orso in lontananza lo sguardo si soffermerà tra le cime innevate che predominano sulla vallata. Il sentiero è lungo, ma immerso in un ambiente senza eguali con tante varietà di alberi: faggi, pini neri, e lichene tipico di questo luogo. Si incontrano subito due sorgenti, la sorgente Padura e la sorgente Tornareccia, che con il loro scrosciare saranno la melodia piacevole che darà ritmo ai vostri passi durante tutto il tragitto.

Da Val Fondillo a Passo dell’Orso.

Proseguendo la strada, che piano piano aumenta il suo dislivello, si giunge al rifugio Acquasfranatara 1220 m.s.l.m, con un’area attrezzata di tavoli e panche. Il bosco pur senza foglie, offre una visione profonda, ancora più affascinante, diventando sempre più candido grazie alla neve.

Ed è da qui che ci si snoda presso la Grotta delle Fate che ha la forma di una mezzaluna, è bassa e qui sgorga una sorgente, la più copiosa, che alimenta il torrente Fondillo. L’acqua limpidissima è potabile.

Grotta delle Fate.

Qui il silenzio è fiabesco, ci si rende conto di ritrovarsi in un contesto che giustifica appieno il suo nome, tanto da aspettarsi di poter conversare con delle piccole fate. Allontanarsi dalla vita caotica, e sentirsi grati per potersi nutrire in maniera così diretta di ciò che la natura regala, è l’apice del benessere.

Dalla Grotta delle Fate verso il Passo dell’Orso il sentiero diventa molto impegnativo, ma una volta giunti alla meta si è ripagati dalla possibilità di scorgere i Tre Confini, la Val Canneto ed il rifugio di Forca Resuni 1952 m.s.l.m.

Un rapido riposo, e nuovamente in cammino per tornare al punto di partenza. La discesa è stata fatta con prudenza per la neve che rende la strada molto più scivolosa. Affaticati nel ritorno, il tramonto del sole, però, ci ha ritemprato, regalandoci un’altra cartolina con nuove tonalità di colori dorate e rosee che hanno impreziosito l’ambiente. Così come la luna piena, che salutandola alle spalle sulla cima delle vette, fa scorrere dentro di noi una forte energia lasciandoci gustare, con tutta calma, gli ultimi passi della splendida giornata appena terminata.

Da Val Fondillo a Passo dell’Orso.

 

Quanto amo queste giornate di totale immersione nella natura quella più pura e piena.

Queste esperienze di trekking, che oramai facciamo assiduamente da due anni e che mi sento di consigliare a tutti voi che mi leggete, sono un modo di vivere la vita: un passo davanti l’altro, silenzio, tempo, sacrifici e misura.

Vivere la natura a contatto così tangibile ci ricorda che quest’ultima non è sotto il nostro dominio. Noi siamo solo ospiti della sua meraviglia. Dobbiamo guardarla con estrema attenzione e cura, rispettandola con umiltà. La stessa umiltà che potrebbe aiutarci a risolvere la crisi ecologica guardando così al futuro con più speranza.

Da Val Fondillo a Passo dell’Orso.

Spero di avervi affascinato e spronato, qualora non l’avesse ancora provate, a vivere anche voi esperienze così magiche!

Per altri percorsi di trekking in Abruzzo cliccate QUI.

Alla prossima escursione.

 

Vi ricordo che mi trovate anche sul mio profilo Instagram @veryblond

2 Responses
  • Ivana
    21 . 01 . 2022

    Spettacolo ,occhi pieni di meraviglie e per come hai descritto e per le stupende foto un avventura straordinaria ci fai scoprire posti incantevoli davvero lodevole un toccasana anche per l’anima

    • Veronica D'Onofrio
      21 . 01 . 2022

      Grazie mille è proprio quello che voglio trasmettere: stupore e meraviglia e soprattutto avvicinare tutti a queste esperienze che riempiono per davvero il cuore! 🙂

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