Se nasci nel cuore di una città come Napoli, audace, splendente, poliedrica e ricca di storia e di paesaggi a picco sul mare, è facile ereditarne il Dna. I siti che oggi vi mostrerò non fanno eccezione. Ci perderemo nel fascino, di due complessi monumentali, che sorgono entrambi nel centro storico della città: la Chiesa di Santa Maria la Nova e il Museo di Donnaregina.
Il centro storico di Napoli è vivace, frequentato e autentico. A percorrerlo oggi, con il suo tessuto urbano fatto di chiese, maestosi palazzi e vicoletti che si aprono su incantevoli piazzette risonanti di vita, riesce difficile immaginare che all’interno di esso possano sorgere luoghi descritti da un solenne silenzio e candore che catturano l’anima.
Eppure esistono. Scopriamo, allora, insieme e da vicino due di queste incredibili bellezze.
Santa Maria la Nova
La Chiesa di Santa Maria la Nova, che sorge nell’omonima piazza, è un vero tesoro per quanta storia, arte e religiosità custodisce. Ti fa immergere, non appena varcato il suo portale, in un’atmosfera misteriosa racchiusa nelle sue antiche mura.
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Chiesa di Santa Maria la Nova.
Il complesso risale al 1279. Si deve a Carlo d’Angiò, che volendo edificare Castel Nuovo (il Maschio Angioino), la decisione di demolire il complesso esistente vicino al mare, per cedere ai frati, il 10 maggio 1279, il luogo dove si trova l’attuale chiesa e sul quale sorgeva, a guardia del porto, l’antica torre Maestra.
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Chiesa di Santa Maria la Nova.
Probabilmente, i monaci riutilizzarono gran parte delle antiche strutture per il loro convento, tanto che fin dall’entrata si può notare subito che il complesso ha una forma a cinta muraria, ed il campanile sorge al posto della torre.
Oggi ciò che si può ammirare non è solo lo splendore della chiesa, ma anche quello, appunto, del convento e del chiostro: un luogo di silenzio e serenità, adornato da giardini e da colorati affreschi che raccontano la vita monastica.
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Chiesa Santa Maria la Nova.
Come quasi tutte le chiese napoletane, anche la chiesa di Santa Maria la Nova si presenta all’esterno con una facciata austera e sobria, nascondendo però al suo interno l’esplosione della magnificenza dell’arte barocca.
Superato l’ingresso della chiesa, infatti, si resta attoniti e incantati, fin da subito, volgendo lo sguardo al soffitto a cassettoni ligneo risplendente d’oro, composto da ben 46 tavole di artisti vari, che sembra dialogare con il pavimento in marmo bianco e grigio scuro.
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Chiesa Santa Maria la Nova.
Tra le opere più importanti troviamo la cappella dedicata a San Giacomo della Marca, ornata da marmi pregiati e sculture di grande valore artistico. Gli affreschi che dipingono le volte sono opera di rinomati artisti napoletani del XVI e XVII secolo, come Francesco Solimena e Luca Giordano.
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Chiesa Santa Maria la Nova.
Sapete che si narra che potrebbe esserci, in questa chiesa, la tomba di Vlad l’Impalatore noto come conte Dracula?
Secondo la teoria, Vlad avrebbe trovato ospitalità dalla figlia Maria Balsa, adottata da una famiglia napoletana dopo la scomparsa del padre in battaglia contro i turchi. Il matrimonio di Maria con Matteo Ferrillo, un nobile partenopeo, fa supporre che i resti di Vlad potrebbero essere custoditi nel sepolcro dei Ferrillo. Questa affascinante leggenda, sostenuta da studiosi italiani e dall’Università di Tallinn, contribuisce a rendere la visita al complesso un’esperienza davvero straordinaria, in cui storia e mistero si intrecciano tra le viuzze pittoresche di Napoli.
- Costo biglietto 5 euro.
Museo Donnaregina
Altro complesso monumentale di nota è sicuramente quello di Donnaregina, che è uno dei monumenti di Napoli, e ciò lo dico a malincuore, meno conosciuti. Eppure, quando l’abbiamo visitato, ne siamo rimasti davvero entusiasti e colpiti. Ospita, infatti, uno strepitoso patrimonio culturale che si trova nel cuore antico di Napoli, precisamente alle spalle del Duomo.
Il percorso di visita richiede almeno un’oretta e sarà un viaggio esperienziale nell’arte, nella storia e nella bellezza che vi entrerà nel cuore. Ciò che andrete ad ammirare saranno due chiese: Donnaregina nuova di stile barocco e Donnaregina vecchia gotica.
La visita al Museo diocesano inizia da Donnaregina nuova.
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Chiesa di Donnaregina nuova.
Questa chiesa fu costruita nel 1617-1626 e consacrata nel 1669. La sua costruzione si deve alle Clarisse del monastero di Santa Maria Donnaregina, che decisero di costruire una nuova chiesa barocca, annettendo l’antica chiesa gotica alla zona della clausura.
Storia, aneddoti, memorie passate e devozione popolare si intrecciano indissolubile in questo sontuoso scrigno d’arte. La chiesa, che è preceduta da una imponente scalinata, presenta all’interno una struttura a navata unica abbracciata da sei cappelle laterali, ed una ricchissima decorazione marmorea del Seicento. Ciò che riempie sicuramente gli occhi di magia è il suo soffitto che è un tripudio di oro, dove si dispiega una profusione di affreschi e stemmi, lastre marmoree e stucchi colorati.
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Chiesa Donnaregina nuova.
Si resta quasi “accecati” dalla magnifica luce che la cupola, apoteosi del barocco, crea tra giochi di sfumature e ombre. Il ricco apparato decorativo è opera di grandi artisti come Francesco Solimena, Andrea Vaccaro, Luca Giordano e Charles Mellin.
Di particolare bellezza sono anche il coro delle monache, posto a livello superiore della zona absidale, e quello delle converse situato sopra la controfacciata delle chiesa. Nel primo spicca il ciclo di affreschi sulla “Vita di San Francesco” realizzato dal giovane pittore Francesco Solimena nel 1684. Nel secondo, invece, si conservano in modo frammentario affreschi di Luca Giordano del 1687 circa.
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Chiesa Donnaregina nuova.
Successivamente la visita prosegue nell’affascinante Chiesa di Santa Maria di Donnaregina vecchia che è stata realizzata nel ‘300 per le monache clarisse del monastero omonimo.
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Chiesa Donnaregina vecchia.
Dopo il terremoto del 1293, la regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò, decise di edificare un nuovo monastero, dove volle anche essere sepolta. Lo splendido monumento funerario fu realizzato da Tino di Camaino e si trova all’interno della chiesa.
Di immenso prestigio sono sicuramente le pareti del coro delle monache dove si può notare uno dei più importanti cicli di affreschi giotteschi del ‘300 attribuiti a Pietro Cavallini. Nel 1390, sfortunatamente però, un fulmine colpì la chiesa provocando un grave incendio che distrusse il tetto e alterò i colori degli affreschi presenti.
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Chiesa Donnaregina vecchia.
Ma ciò che ci ha lasciato senza parole è la Chiesa gotica. Oltrepassato il suo ingresso sembra realmente di compiere un tuffo nel passato tra cavalieri, principi e regine. Mi sono sentita quasi catapultata in un episodio della serie “Il Trono di Spade”! La navata della chiesa è costituita da quattro campate su pilastri ottagonali che sostengono il coro ligneo delle monache.
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Chiesa Donnaregina vecchia.
L’altra parte della navata, che si sviluppa sfruttando tutta l’altezza della costruzione, si chiude con un’abside pentagonale con alte e ampie finestre tipiche dello stile gotico ed una volta a crociera.
La raffinatezza delle decorazioni che giocano sulla bicromia, creata dall’alternanza fra il giallo dorato del soffitto e il candore lucente della pietra delle colonne, ricrea un connubio perfetto.
Sui lati della chiesa si apre poi in tutto il suo incanto la cappella Loffredo, con una “Crocifissione e Scene della Vita di San Francesco e San Giovanni Evangelista” di un ignoto pittore della prima metà del ‘300.
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Cappella Loffredo, Donnaregina vecchia.
Questo complesso inoltre ospita, per periodi differenti, interessantissime e fascinose mostre d’arte. Noi abbiamo avuto il piacere di ammirare quella dedicata ai capolavori del ‘600 napoletano (aperta fino al 25 febbraio). Una collezione ricchissima della Fondazione De Vito.
- Costo biglietto 10 euro.
Sono infiniti e diversi i modi di trascorrere la vita ed io ogni volta scelgo di farlo nel migliore dei modi dando priorità alla conoscenza, all’ammirazione di ciò che è cultura, e di ciò che riempie il cuore di bellezza autentica.
La vita è bella perché ci da ogni giorno la possibilità di scegliere di migliorarci.
Fate la scelta giusta: dirigetevi sempre verso luoghi ed esperienze che arricchiscono il vostro animo.
Ci rileggiamo presto.
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